Ha preso il via stamattina il maxi blitz delle forze dell’ordine per censire i migranti accampati abusivamente nella tendopoli gestita dai volontari di Baobab Experience nei pressi della Stazione Tiburtina.
Gli agenti hanno fatto irruzione nell’accampamento di via Gerardo Chiaromonte, accanto ai binari dell’alta velocità del secondo snodo ferroviario della Capitale, per controllare i 300 richiedenti asilo ospitati nella tendopoli. Ad essere rintracciate ed identificate al momento dell’intervento sono state 88 persone. Trentaquattro migranti sprovvisti dei documenti sono stati trasportati all’ufficio immigrazione di via Patini per essere identificati, seguiti da un gruppo di avvocati volontari.
“Il piazzale è isolato e non c'è modo di entrare o uscire”, denunciavano stamattina i volontari sui social network. Tuttavia, secondo Roma Today, le circa 200 tende da campeggio resteranno a via Chiaromonte. Non uno sgombero, quindi, come è accaduto più volte in passato, ma un semplice controllo. “Cinque operatori della sala operativa sociale e 80 uomini delle forze dell’ordine. Questa proporzione rende evidente come questa città intenda affrontare la questione delle migrazioni e della povertà”, attaccano gli attivisti, che lamentano come ai cosiddetti “migranti transitanti” non sia stata offerta “alcuna soluzione abitativa alternativa alle tende”.
A tirare un sospiro di sollievo sono i residenti. “Nelle ultime settimane guardavamo con preoccupazione l'aumentare dei personaggi ospitati da Baobab e con grande preoccupazione abbiamo assistito alla maxi rissa tra etnie avvenuta pochi giorni fa”, scrive in una nota il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina. “Auspichiamo che con la nuova linea adottata dal ministero degli Interni venga eliminata ogni possibilità di accoglienza informale ai migranti che celano, come abbiamo visto in questi anni, movimenti oscuri e non controllabili”, continuano i residenti.
“Finalmente la Questura di Roma ha iniziato ad attivarsi maggiormente per il controllo di queste sacche informali di accoglienza – spiega Lorenzo Mancuso, portavoce del comitato, a ilGiornale.it.
“Ad oggi nel braccio di ferro tra il Baobab e lo Stato, gli attivisti di sinistra hanno ottenuto posti di prestigio addirittura nelle commissioni territoriali per il riconoscimento del diritto alla protezione internazionale, per cui può capitare che un migrante ospitato dal Baobab possa essere giudicato dai volontari del Baobab, e tutto ciò ci sembra paradossale”, denuncia Mancuso.Nel corso delle operazioni, sono state rinvenute anche otto biciclette destinate al bike sharing della Capitale, che sono state restituite dagli agenti alla società di appartenenza.
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