Roma, concessioni edilizie sospette: arrestati funzionari del Comune

Due funzionari pubblici del IX dipartimento di Roma Capitale, un tecnico del XIV, due ispettori Asl, un vigile urbano, sono finiti in manette con l'accusa di corruzione

Roma, concessioni edilizie sospette: arrestati funzionari del Comune

Due funzionari pubblici del IX dipartimento di Roma Capitale, un tecnico del XIV, due ispettori Asl, un vigile urbano, sono stati arrestati insieme a sei imprenditori a cui è stato imposto l'obbligo di presentazione davanti all'autorità giudiziaria. Continua nella Capitale l'opera di "pulizia" dell'indagine su corruzione e concussione condotta dalla Procura di Roma. Dopo la prima tranche dell'operazione avviata l'8 gennaio scorso. Questa volta sono finiti in manette i tecnici in servizio al IX Dipartimento di Roma Capitale, programmazione e attuazione urbanistica, preposti a rilascio delle concessioni edilizie.

L'operazione di oggi si collega a quella di inizio anno, soprannominata "Vitruvio" quando furono eseguite 28 misure cautelari (di cui 22 arresti) per funzionari pubblici, imprenditori e professionisti accusati di corruzione e concussione. L'accusa è quella di chiedere tangenti da 1.000-1.500 euro per non rilevare abusi edilizi. Tra i dipendenti del comune, l'unico indagato a finire in carcere è Giovanni Grilli, mentre agli arresti domiciliari sono andati Daniele Cacchioni, Massimo Mazzucco, Rita Dal Brocco e Franco Di Carlo. Obbligo di firma presso la pg, invece, per gli imprenditori Sandro Savo, Antonio Serratore, Silvio Santamaria, Fabrizio Fontana, Alfonso Bruno Fattibene e Paolo Bacolini.

I tecnici del dipartimento arrestati per reati di corruzione, si occupavano, appunto, di istruire le pratiche edilizie per il rilascio dei titoli abilitativi, quali il permesso di costruire, l'approvazione delle varianti in corso d'opera e le concessioni edilizie in sanatoria. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che alcuni costruttori per ottenere velocemente l'approvazione dei progetti edilizi senza rischiare di incorrere nei lunghi tempi della burocrazia, si trovavano costretti a pagare mazzette ai pubblici ufficiali responsabili delle pratiche. E l'indagine in continua evoluzione, svela un radicato sistema di malaffare nel settore delle costruzioni residenziali della Capitale.

Sono stati rilevati, infatti, episodi di corruzione sia nella fase preliminare, nel momento in cui venivano presentati i progetti al IX Dipartimento per ottenere il titolo autorizzativo, sia nella fase esecutiva, quando i tecnici dell'ispettorato edilizio dei vari Municipi effettuavano i controlli nei cantieri, non rilevando gli abusi.

Anche per quanto attiene ai controlli effettuati dagli ispettori dell'Asl in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro è stato ulteriormente rilevato come la corruzione preventiva abbia assunto forme preoccupanti consentendo l'arresto di ulteriori pubblici ufficiali.

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