Ennesimo caso di furbetti del cartellino, questa volta registrato a Roma. Nove dipendenti esercitanti le loro funzioni presso l'ufficio Giardini del VII municipio della Capitale hanno ricevuto un provvedimento di sospensione per una durata di tempo pari ad un anno. Invece di occuparsi della cura dell'area verde del municipio, analizzando lo status di salute degli alberi a rischio caduta, gli impiegati, il più delle volte, erano soliti timbrare il cartellino per poi abbandonare immediatamente il posto di lavoro.
Come se questo non bastasse, i soggetti sospesi non si facevano scrupoli ad utilizzare i mezzi di servizio per le loro faccende personali, totalmente avulse dalle loro attività professionali. Il giudice ha descritto la vicenda come: "Una situazione di totale anarchia". I reati contestati ai nove impiegati sono i seguenti: peculato, truffa e falsa attestazione. I fatti sono attestati al 2018 e, come scrive il gip, sono documentati: "In modo inoppugnabile dalle immagini di videocamere installate".
Nel provvedimento, il magistrato ha messo in risalto la richiesta della Procura, che aveva sollecitato il carcere per due indagati e, per gli altri gli arresti domiciliari. Sempre dal provvedimento si legge come: "È stata raccolta una serie di elementi probatori attestanti un diffuso malcostume all'interno dell'ufficio nel quale la maggioranza dei dipendenti presta la propria attività lavorativa solo fittiziamente".
Come è stato menzionato all'inizio, alcuni degli indagati erano soliti utilizzare mezzi di servizio con assoluta disinvoltura, per soddisfare
necessità totalmente personali ed estranee al contesto lavorativo. A metterlo agli atti è stato il gip che, inoltre, ha aggiunto come tali mezzi fossero addirittura usati dai soggetti in questione, per espletare altre attività lavorative presso privati. Le indagini proseguono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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