Roma, smantellata la tendopoli dei migranti del Baobab

La polizia, dopo mesi, ha smantellato la tendopoli abusiva che i volontari del Baobab Experience avevano allestito in via Cupa per accogliere i migranti transitanti

Roma, smantellata la tendopoli dei migranti del Baobab

Legalità ripristinata? È presto per dirlo ma, intanto, la polizia ha finalmente smantellato la tendopoli abusiva che i volontari del Baobab Experience avevano allestito in via Cupa, nel quartiere Tiburtina di Roma, per accogliere i migranti transitanti.

Gli attivisti del Baobab, che ricordiamo essere la cooperativa che in passato era gestita da Salvatore Buzzi e che nel 2015 è stata chiusa dopo il blitz della polizia in funzione anti-terrorismo dopo gli attacchi di Parigi, hanno dato notizia dello sgombero attraverso il loro profilo Facebook e, a caratteri cubitali. “Andate a presidiare, a testimoniare l'ennesimo scempio, l'ennesimo fallimento, l'ennesimo esempio di incapacità politica, l'ennesimo atto di inumanità verso i più disperati. Queste sono le istituzioni che dovrebbero rappresentarci". Andrea Costa, uno dei principali attivisti del Baobab, intervistato dall’Adnkronos, dice: "Da oltre un anno chiediamo un luogo per un'accoglienza degna dei migranti e sarebbe assurdo uno sgombero ora senza che si offra una soluzione, una sede alternativa".

Soddisfazione arriva, invece, dai residenti del Comitato Cittadini Tiburtina che ringraziano “tutte le forze politiche e le istituzioni che, anche se con grave ritardo, hanno posto fine a questo scempio che era diventato Via Cupa”. “Constatiamo comunque - prosegue la nota - che i responsabili di questo traffico umano abusivo seppur noti ad istituzioni e forze dell'ordine non sono stati perseguiti legalmente: la serietà, la legalità e la certezza della pena non sono ancora di casa in Italia”.

La vicenda, però, non si chiude qui e, infatti, domani vi sarà un incontro tra i residenti e l'assessore alle Politiche Sociali, Laura Baldassarre “per chiarire con lei molti aspetti discutibili della gestione di questa emergenza le cui responsabilità istituzionali sono evidenti e qualcuno dovrà pagare"

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