Roma, Virginia Raggi sarà testimone della difesa nel processo Marra

Il tribunale di Roma ha stabilito che l'ex capo del personale del Campidoglio, a processo per corruzione, potrà chiamare la sindaca Virginia Raggi come testimone della difesa

Roma, Virginia Raggi sarà testimone della difesa nel processo Marra

Virginia Raggi sarà chiamata a testimoniare nel processo che vede imputati per concorso in corruzione il suo ex braccio destro ed ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra, e l'imprenditore Sergio Scarpellini.

Nonostante l'opposizione della Procura, i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Roma, nell'udienza di questa mattina, hanno stabilito che le difese di Marra e Scarpellini potranno scegliere dieci testimoni ciascuno, tra quelli presentati in lista, da citare in aula.

Nella lista testi depositata nei giorni scorsi dalla difesa dell'ex capo del personale in Campidoglio c'è anche il nome della sindaca della capitale e gli avvocati Fabrizio Merluzzi e Francesco Scacchi, difensori di Raffaele Marra, hanno confermato in aula l'intenzione di convocare la grillina a testimoniare.

Stando al calendario delle udienze stabilito dal tribunale, il dibattimento entrerà nel vivo il 20 giugno prossimo con il deposito, salvo proroghe, delle trascrizioni delle intercettazioni. Il 22 e il 27 giugno sono date riservate all'audizione di testimoni convocati dal pm Barbara Zuin. Il 30 giugno, invece, saranno sentiti i primi cinque testimoni delle difese Marra e Scarpellini e quella potrebbe essere una delle date riservate proprio all'audizione della sindaca.

L'accusa

Secondo la pm Barbara Zuin e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, responsabili dell'inchiesta, Scarpellini avrebbe pagato al funzionario alcuni immobili per corromperlo. Per questo i due finirono in manette il 16 dicembre scorso: Scarpellini confermò di aver pagato a Marra parte di un appartamento, perché la sua amicizia poteva aiutarlo sul lavoro.

Inoltre, in alcune intercettazioni risalenti all'estate del 2016, l'ex finanziare poi diventato capo del personale del Campidoglio, parlando con la segretaria di Scarpellini, si definiva "a disposizione" dell'imprenditore.

Secondo la procura, tra le "regalie" di Scarpellini a Marra ci sarebbe il pagamento da parte dell'imprenditore di buona parte dell'appartamento nel quale Marra risiede, da lui acquistato

nel 2013 dall'Enasarco, e per il quale Scarpellini avrebbe fornito oltre 367mila euro.

I due imputati, che si trovano entrambi agli arresti domiciliari, erano anche oggi presenti in aula durante l'udienza.

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