Ruba 650 euro ad anziano poi brucia il corpo e scappa via

L'anziano è stato accoltellato e dato alla fiamme per 650 euro di pensione. Il sospetto assassino, già agli arresti, aveva premeditato il delitto

Ruba 650 euro ad anziano poi brucia il corpo e scappa via

Accoltellato e dato alle fiamme per 650 euro di pensione. È il racconto di un assassinio efferato avvenuto lo scorso 28 luglio, a Milazzo, la cui vittima è un anziano di 73 anni, Giovanni Salmeri, caduto nella trappola mortale di un malintenzionato. A seguito di una approfondita attività di indagine, nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 novembre 2020, i Carabinieri del comando provinciale di Messina hanno arrestato Ettore Rossitto, 56enne di Milazzo, ritenuto responsabile di omicidio premeditato e soppressione di cadavere.

L'omicidio per 650 euro di pensione

Giovanni Salmeri, un anziano di 73 anni residente a Milazzo, viveva con appena 650 euro di pensione. Una cifra irrisoria, che lo costringeva ad una vita di stenti in un bugigattolo malconcio. Eppure, quei pochi soldi hanno acceso le fantasie omicida di un uomo, Ettore Rossitto, 56 anni, disposto a tutto pur di sottrargli quella modestissima somma. Non si è fatto scrupoli e, il giorno in cui sapeva che Giovanni avrebbe dovuto recarsi in posta per ritirare la mensilità, si è offerto di dargli un passaggio in scooter. Così lo ha caricato in sella e, dopo averlo scortato allo sportello, si è diretto tra le campagne di Scaccia, in prossimità del fiume Mela. Lontano da occhi indiscreti, il presunto assassino ha inferto alla vittima 11 coltellate salvo poi dare alle fiamme il corpo e dileguarsi con il magro bottino."L'uomo diede un passaggio alla vittima - spiegano i Carabinieri in una nota riportata dal quotidiano Il Messaggero -vicino ad un ufficio postale e dopo averlo condotto sulle sponde del fiume Mela lo colpì con 11 coltellate e poi diede fuoco al corpo per poi allontanarsi con la pensione di 650 euro dell'anziano appena ritirata".

Il corpo carbonizzato

Il corpo dell'anziano, completamente sfigurato dalle fiamme, è stato rivenuto 24 ore dopo il delitto. Sulla scena del crimine non sono stati trovati elementi utili all'identificazione della vittima. Accanto alla salma vi erano 3 mazzi di chiavi e un portafogli contente appena 1 euro, null'altro. Poco distante dal cadavere, invece, è stato ritrovato un capellino di color verde che, a seguito di una approfondita attività investigativa, ha segnato la svolta delle indagini. "Le prime indagini sull'evento risultarono particolarmente difficoltose in quanto il corpo della vittima era irriconoscibile e, a seguito del sopralluogo, furono rinvenuti solo un cappellino parzialmente bruciato, un portafoglio contenente 1 euro, tre mazzi di chiavi e un coltellaccio da cucina, ma non vi erano documenti identificativi, né effetti personali utili a dare un nome al defunto - spiegano gli inquirenti -L'autopsia rivelava come l'uomo, caucasico, alto 1,65, prima di essere dato alle fiamme era stato attinto da almeno 11 coltellate al petto, all'addome e alla trachea, verosimilmente utilizzando il coltello con lama di 20 cm. rinvenuto sulla scena del crimine. Nel corso delle successive indagini, i Carabinieri procedevano alla visione e analisi di più di 10.000 ore di registrazione di filmati estrapolati da oltre 40 telecamere di numerosi sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, ubicati nella zona del rinvenimento; tale attività consentiva di individuare, nella mattinata del 28 luglio, il transito, lungo la strada conducente sul luogo dove verrà poi rinvenuto il cadavere, di un ciclomotore con a bordo due uomini, uno dei quali, il passeggero, vestiva un cappello con visiera di colore verde simile a quello repertato sul luogo del delitto e un abbigliamento compatibile con i frammenti di vestiti rimasti indosso al cadavere bruciato".

Incastrato dalle videocamere di sorveglianza

Mettendo a sistema la scena con ulteriori immagini tratte da altre telecamere della zona è stato possibile individuare una densa colonna di fumo proveniente dal luogo del delitto, compatibile con l'incendio del cadavere e, poco dopo, il passaggio dello stesso scooter, questa volta con a bordo il solo conducente, da una strada proveniente dal luogo dell'omicidio. Partendo da alcuni elementi distintivi del mezzo, e del casco indossato proprio dal sospetto assassino, gli investigatori sono riusciti quindi ad individuare un fotogramma in cui era possibile rilevare la targa del mezzo e, in questo modo, giungere all'identificazione del proprietario, Ettore Rossitto. L'uomo è stato quindi sottoposto a monitoraggio e ciò ha consentito di accertare i suoi pregressi rapporti di conoscenza Giovanni Salmeri, che risultava irreperibile da tempo, sebbene nessuno ne avesse denunciato la scomparsa. L'identificazione del cadavere è avvenuta a seguito di un sopralluogo nell'abitazione dell'uomo, effettuata utilizzando uno dei mazzi di chiavi rivenuti nelle campagne di Scaccia. La visione di ulteriori telecamere ha consentito, inoltre, di individuare delle immagini risalenti alla mattina del 28 luglio, ritraenti Salmeri in compagnia di Rossitto nei pressi di un ufficio postale di Milazzo, dove da successivi accertamenti, emergeva che la vittima aveva ritirato, poco prima, 650 euro di pensione.

L'arresto del presunto assassino

Sulla base dei dati raccolti "è stato possibile ricostruire il delitto commesso dal Rossitto il quale, dopo avere condotto Salmeri in località isolata, sulla sponda del fiume Mela, verosimilmente ha sottratto alla vittima il denaro della pensione appena riscossa dall'ufficio postale per poi ucciderlo con 11 coltellate, dando alle fiamme il corpo", spiegano i carabinieri. Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il G.I.P.

ha ritenuto sussistente "la premeditazione del delitto, comprovata anche da ulteriori filmati del giorno precedente all'omicidio che ritraggono Rossitto mentre si reca ad effettuare 2 sopralluoghi nei pressi del luogo ove il giorno successivo avverrà il delitto, in una circostanza, invertendo repentinamente la marcia a poche centinaia di metri, essendosi accorto della presenza di una pattuglia dei carabinieri". Ettore Rossito, 56 anni, disoccupato e con precedenti penali, è stato recluso nel carcere di Messina. Dovrà rispondere dei reati di omicidio premeditato e oppressione di cadavere.

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