Aveva portato a termine con successo un primo colpo nello stabilimento balneare, riuscendo a prendere il registratore di cassa con l'incasso e successivamente anche ad aprirlo. A un'ora di distanza dal furto, tuttavia, forse non pago dell'ammontare complessiva della refurtiva, è tornato sul posto per tentare di rubare anche alcune bottiglie di vino pregiato. Solo che il "bis" gli è stato fatale, visto che al suo ritorno ha trovato sul posto i poliziotti (precedentemente allertati) che hanno dunque proceduto ad arrestarlo.
Il protagonista della vicenda svoltasi in Toscana, a Viareggio, nelle scorse ore, è un ventottenne originario del Marocco. Tutto è iniziato nelle prime ore del mattino, quando è scattato l'allarme del Bagno Flora (uno dei tanti stabilimenti balneari presenti sul litorale della cittadina toscana, ndr) e i poliziotti sono quindi giunti sul posto. Al loro arrivo il ladro si era già dileguato, ma passando al setaccio il filmato delle telecamere del sistema di videosorveglianza gli agenti hanno scoperto che un uomo si era in effetti introdotto nella struttura. E che, dopo aver prelevato l'intera cassa (che a detta dei proprietari dell'impresa conteneva poco meno di duecento euro in contanti, ndr) si era rapidamente allontanato fuggendo verso la spiaggia, tentando così di far perdere le proprie tracce.
Sono allora partite le ricerche del malvivente, che ha però commesso un errore: dopo poco più di un'ora dal furto precedente, è entrato nuovamente nello stesso bar per portarsi via anche bottiglie di vino e altri generi alimentari presenti all'interno. Il rumore dell'impianto antifurto ha però finito con l'attirare l'attenzione della polizia che già lo stava cercando poco distante. Gli uomini della volante arrivata sul lungomare lo hanno intravisto fuggire verso il mare, intento a liberarsi della merce trafugata per tornare probabilmente a prenderla in un secondo momento e non destare sospetti.
La sua fuga non è però durata molto: una volta bloccato, è stato identificato. Il cittadino marocchino è stato trovato in possesso dei soldi che mancavano all'appello.
Gli inquirenti hanno rinvenuto in loco anche il registratore di cassa precedentemente forzato: lo strumento presentava delle tracce di sangue, presumibilmente appartenenti allo scassinatore, dato che il 28enne presentava una ferita sanguinante sul braccio. Per lui sono quindi scattate le manette: dovrà rispondere dell'accusa di furto aggravato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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