Le ruspe spianano la baraccopoli. Il ghetto dei migranti raso al suolo

Sgomberata la baraccopoli di San Ferdinando. I migranti trasferiti in una tendopoli attrezzata. Salvini: "Sono felice e orgoglioso"

Le ruspe spianano la baraccopoli. Il ghetto dei migranti raso al suolo

A guardare le immagini dei droni si resta di stucco. La differenza si vede a colpo d'occhio. Da una parte la baraccopoli di San Ferdinando a Reggio Calabria occupata da migliaia di immigrati. Dall'altra la stessa piana, ma "liberata" dall'accampamento irregolare e fonte di non pochi problemi. Negli ultimi mesi roghi scatenati dalla scarza sicurezza hanno provocato tre morti.

Ieri la polizia ha completo i lavori di demolizione della baraccopoli. Al 5 marzo, la presenza stimata degli immigrati era di 1.592 persone. Di queste, 200 sono state trasferite negli ex Sprar e Cas, circa 460 si sono spostate volontariamente e 932 restano nella tendopoli. La tendopoli è attrezzata, con presenza di servizi igienici e presidi sanitari, ed è vigilata. Fonti del Viminale fanno sapere che si tratta di una "alternativa civile e sicura per gli stranieri con contratto e che non vogliono allontanarsi". In quelle zone, infatti, spesso i migranti sono assoldati nelle piantagioni nei periodi di raccolta.

"Sono felice e orgoglioso dello sgombero di San Ferdinando - ha detto il ministro dell'Interno Salvini - è stata finalmente cancellata una delle più vergognose

baraccopoli d’Italia dove proliferavano degrado, illegalità e sfruttamento. Dopo anni di chiacchiere, ora sono arrivati i fatti. Ringrazio chi ha contribuito al raggiungimento di questo risultato, a partire dal prefetto".

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