Un orso polare affamato si è allontanato centinaia di chilometri dal suo habitat naturale artico ed è stato avvistato mentre vagava, esausto, nella città industriale russa di Norilsk, nel nord della Siberia, in cerca di cibo. È l'ultima immagine straziante di una natura che ha perso la sua “bussola” per colpa dell’uomo.
Mesto, con la schiena ricurva, le zampe sporche sull’asfalto, l’orso attraversa la strada. È questa la fotografia che sta facendo il giro del mondo. L'animale, emblema della forza e della solitudine, ora è stremato e combatte per la sopravvivenza e si reca tra i rifiuti urbani per cercare qualcosa da mangiare. Dove vive, non c'è più nulla. L'uomo ha distrutto tutto. E ora è all'uomo stesso che l'orso polare chiede aiuto, chiede un po' di cibo. Si tratta del primo avvistamento dopo quarant'anni, secondo gli ambientalisti locali. L'esemplare femmina, visibilmente debilitato e apparentemente malato, è rimasto per ore a terra stremato nella periferia di Norilsk, con i piedi incrostati di fango. Di tanto in tanto si alzava per cercare di sfamarsi nei pressi di una discarica, dove è stato filmato e fotografato dai residenti locali mentre rovistava tra i rifiuti, anche se la polizia ha impedito loro di avvicinarsi troppo. Una squadra di specialisti arriverà domani per visitare l'animale e decidere il suo destino.
Oleg Krashevsky, un esperto di fauna selvatica locale che ha filmato l'orsa polare da vicino, ha detto che non è chiaro cosa abbia portato l'animale in città, anche se è possibile che si sia semplicemente perso. "Aveva occhi lacrimanti e chiaramente non poteva vedere bene", ha affermato. La crisi climatica ha danneggiato gli habitat di ghiaccio marino degli orsi e li ha costretti a spingersi più spesso sulla terra ferma in cerca di cibo, mettendoli in contatto con le persone e le aree abitate.
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