Salerno, marito e moglie si accoltellano in casa

Tragedia a Cava de' Tirreni:

Salerno, marito e moglie si accoltellano in casa

Gli inquirenti, entrando nell’abitazione di Cava dei Tirreni, si sono trovati davanti una scena da film horror. Due coniugi, dopo l’ennesima lite, hanno messo mano ai coltelli e tutto è finito in tragedia.

La donna, Nunzia Maiorano, 41anni, è morta a causa delle ferite riportate; l’uomo, Salvatore Siani, 48enne, invece, è ricoverato in gravissime condizioni. A rendere ancora più grottesco l’orrore che stava consumandosi all’interno della casa di Sant'Anna, è il fatto che, in cortile, i due figli piccoli della coppia stavano giocando ignari di tutto. Sul luogo del delitto sono prontamente intervenuti i carabinieri della tenenza di Cava de' Tirreni e del reparto radiomobile di Nocera Inferiore.

Stando a quanto affermano le prime indiscrezioni, alla base dei continui litigi ci sarebbero vecchie ruggini familiari. Una tragedia annunciata. Le forze dell’Ordine non hanno perso tempo e hanno immediatamente iniziato a interrogare il vicinato dei due coniugi. Tra le persone regna lo sgomento ma non certamente la sorpresa: le dichiarazioni, infatti, affermano che, frequentemente, si udivano urla provenire dalla casa in cui è avvenuta la tragedia. Una triste routine che, probabilmente, non ha destato curiosità neanche questa volta. In questa occasione, però, dalle parole si è passato ai fatti. A un certo punto, la rabbia ha preso la forma di un coltello e, la casa di Sant’Anna, si è trasformata nel teatro di uno dei delitti familiari più efferati che il salernitano ricordi.

«Piangiamo l’ennesima vittima di una violenza tra le mura domestiche» commenta Imma Vietri, coordinatore regionale del Dipartimento Tutela Vittime-Campania di Fratelli d’Italia. «Ennesimo caso di violenza sommersa – continua – e solo raramente si arriva a una denuncia (l’11%). Il femminicidio è la punta di un iceberg più complesso, fatto di relazioni di potere degli uomini sulle donne, di un cultura che non valorizza le pari opportunità nelle differenze e non promuove relazioni affettive paritarie. Manca sufficiente attenzione nella fase in cui si potrebbe intervenire preventivamente: donne che avevano denunciato violenza, minacce, stalking, vite che non si sarebbero perdute se si fossero realizzate politiche ed azioni ma soprattutto coscienza.

Quanto successo questa mattina a Cava de’ Tirreni è lo specchio di una situazione preoccupante a livello nazionale e sulla quale bisogna intervenire in maniera incisiva sia dal punto di vista preventivo, sociale e deterrente. I dati forniti dall’Istat, infatti, sono sempre più allarmanti.

Un massacro a vedere i numeri: circa 150 casi di femminicidio all’anno in Italia (157 nel 2012, 179 nel 2013, 152 nel 2014, 141 nel 2015, 145 nel 2016 e 114 nei primi dieci mesi del 2017), un totale di oltre 700 omicidi negli ultimi anni. Significa che in Italia ogni due giorni (circa) viene uccisa una donna. Numeri sufficienti a comprendere che bisogna fare di più, non bisogna abbassare la guardia ma insistere sulla prevenzione del fenomeno».

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