È ormai definitiva la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per un maestro di musica di Pagani, in provincia di Salerno, dopo che la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali. Dopo tre anni, i giudici hanno confermato la pena per l’insegnante, allora 62enne, che nel 2016 era stato accusato di pedofilia per aver mandato dei messaggi dal contenuto erotico esplicito a due allieve di appena 11 anni. L’uomo era già stato condannato per tentata violenza sessuale nei due primi gradi di giudizio, la pena inflitta nel primo grado era stata confermata in appello.
Le indagini della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore erano partite dopo la denuncia dalla madre di una delle bambine, a quel tempo 11enni. La giovane allieva si era confidata con i genitori, che avevano letto i messaggi a sfondo sessuale del maestro di musica. Furono proprio quei messaggi e le conversazioni su Whatsapp, acquisite dai carabinieri, a incastrare il pedofilo. Oltre ai continui apprezzamenti e le richieste di incontri, e alle conversazioni a sfondo sessuale, tra il maestro di musica e le piccole non ci sarebbero comunque stati contatti fisici, motivo per cui il reato configurato era quello di tentata violenza.
Dopo pochi mesi dall’avvio delle indagini l’uomo fu sottoposto agli arresti domiciliari. L’insegnante, secondo le forze dell’ordine, approfittava del suo ruolo di educatore in una scuola di balli popolari, per entrare in confidenza con due sue allieve, verso le quali aveva avuto atteggiamenti petulanti e insistenti, per avere contatti di natura sessuale e soddisfare le proprie inclinazioni pedofile. Qualche mese fa un episodio simile si è verificato a Eboli, sempre nel Salernitano, dove un insegnante di musica di una scuola media locale, già agli arresti domiciliari dal 2017, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione per aver abusato sessualmente di cinque studenti minorenni dell'istituto.
Grave anche il caso, a Caserta, del sacerdote di Trentola Ducenta Michele Mottola, che molestava una bimba di 11 anni. La piccola ha registrato con il suo telefonino le frasi choccanti pronunciate durante gli incontri tenuti con il prete nella parrocchia e in questo modo lo ha incastrato.
Gli abusi andavano avanti da tempo. La vicenda aveva avuto una risonanza mediatica notevole, finendo anche in televisione, nella trasmissione Mediaset delle Iene, che ha intervistato i genitori dell’11enne.
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