Salis in lista? Peggio solo chi la vota

Tutti hanno scritto di tutto su Ilaria Salis, superando in lirismo e in mole le agiografie di Santa Giovanna d'Arco

Salis in lista? Peggio solo chi la vota

Tutti hanno scritto di tutto su Ilaria Salis, superando in lirismo e in mole le agiografie di Santa Giovanna d'Arco. Sulle sue peripezie mi sono cimentato anch'io, per cui sono cosciente di prenotarmi qui per il vostro prossimo sbadiglio. Sfidare la noia altrui mi consente però egoisticamente di dimenticare la mia. Per cui insisto.

Ho ricostruito le sue gesta conosciute e sono arrivato alla conclusione non che siano l'espressione di una criminale, non mi permetterei, ma rappresentino l'elogio della stupidità. Che poi questa sequenza di stoltezze sia premiata dalla fama e dal successo è possibile, ma questo appartiene a sua volta alla generale stupidità umana e in ispecie a quella italica.

Nel febbraio dello scorso anno, Ella la chiamo così, pregando di non confonderla con Elly parte per Budapest. Porta con sé un manganello telescopico che deve avere inventato per lei Galileo nel suo periodo fascista - che non risulta essere una dotazione da beauty farm ma dotazione indispensabile al necessaire di antifascista provetta e un tantino manesca, a dispetto della sua professione di dolce maestrina nelle scuole materne di Monza. La trentanovenne militante anarco-comunista trova sul posto la «Banda del Martello», arrivata pimpante dalla Germania, e già in azione da qualche giorno, per dare una spazzolata al cranio rasato dei neonazisti tedeschi. Costoro se ne stavano lì in nostalgica adunata per celebrare l'anniversario del manipolo di soldati hitleriani caduti il 9 febbraio 1945 sotto i colpi dell'Armata Rossa.

La tattica degli antifà (si fanno chiamare così, con l'accento sulla «a») è piuttosto vigliacchetta: sorprendere nazisti isolati e menarli. Gli assalti sono sei. Al sesto e ultimo sopraggiunge la polizia. E scorge Ella mentre salta su un taxi. La fermano, accidenti ha il manganello. Lei nega, non c'entra. Un filmato ritrae però una sagoma simile alla sua, e si vede proprio un manganello «rischiarare il cervello» del neonazista. Il quale non denuncia (indovinate perché preferisca non esporsi), la prognosi del resto è di soli cinque giorni. La procura magiara non se la beve e ipotizza che l'aggressione poteva o doveva? costargli la ghirba. Da qui la carcerazione preventiva della donna, e le manette e il guinzaglio orrendi con cui è stata tradotta in aula il 30 gennaio scorso.

Dove sta la stupidità in tutto questo? L'Ungheria è nota come uno Stato con un'idea di ordine non propriamente francescano, e tu italiana con alle spalle quattro condanne comprendenti i classici reati contro la polizia, ci vai con un manganello e tuta scura e qui uso il linguaggio lieve di Aldo Cazzullo «a fare a botte» con nazisti tedeschi, prendendoli pure alle spalle, convinta di cavartela come capitava in Italia ai katanga negli anni '70? Pensavi di tornare all'asilo infantile portando fiori alle mammine premio per l'antifascismo militante? Più che eroina direi cretina, con rispetto parlando.

Cretina o furbina?

I due termini sono stati oscurati in Italia da una parola in rima con le prime due: eroina. Massì. In Italia ci siamo scandalizzati in massa per il clangore metallico della sua armatura da prigioniera e commossi per le sue lettere dal carcere. Dimenticando che in Italia ci sono 57.239 detenuti che vivono peggio di lei e dei colleghi galeotti d'Ungheria. Non è propaganda: il nostro Paese è condannato ripetutamente dalla Corte europea dei diritti umani per questa ragione, a differenza dello Stato «fascista» governato da Orbán. Alle catene ai piedi per Ilaria nel tribunale di Budapest possibile che a nessuno venga in mente di paragonare quanto accade agli imputati tradotti in gruppo dalle celle e sistemati nell'aula dentro gabbie come scimmie? Sono calpestati i diritti costituzionali di Salis? Vero. La Costituzione prevede pure l'uguaglianza di ogni cittadino, tra i quali i 57mila e rotti citati sopra e anche i 2.500 italiani imprigionati all'estero, di cui almeno la metà senza processo. Meno uguali della anarchica con il manganello?

Com'è arcinoto, e finisco, la dottoressa Salis sarà candidata alle prossime elezioni europee come capolista dell'Alleanza di Verdi e Sinistra (Avs). In tal modo, se eletta, dovrebbe essere prontamente liberata e trasferita gloriosamente a Strasburgo: l'Europarlamento offre infatti una immunità da rifugio antiatomico, rispetto a cui quella vigente per gli onorevoli di Camera e Senato italiani è un tonno che si taglia con il grissino. Infatti, in caso di condanna definitiva si finisce in gattabuia anche se deputati o senatori in carica.

Papà Roberto, come farebbe qualunque genitore, si era recato da Elly Schlein per ottenere di candidarla nel Partito democratico, sarebbe stata partita vinta. Ma pare che da Budapest abbia nicchiato: non corrispondeva alle sue idee, Elly per Ella non era abbastanza di sinistra.

Ed ecco che il padre ha bussato secondo i desideri della figlia da Fratoianni e Bonelli, i quali hanno spalancato l'uscio contando di scavalcare la soglia del 4 per cento che consente di accedere all'Europarlamento. I sondaggi attualmente li accreditano al 3,9. Tranquilli. Con Ilaria e il suo mangan\ello scenderanno al 3,5. Viva la stupidità. O saranno più stupidi gli italiani votandola?

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