Il batterio della salmonella che avrebbe contaminato il cioccolato prodotto nello stabilimento di Arlon, in Belgio, era stato rilevato a dicembre 2021. Lo rivela il report congiunto elaborato da Efsa ed Ecdc sul focolaio d'infenzione registrato nei Paesi del Nord Europa. Al momento in Italia non risultano casi di contagio.
L'origine dell'infenzione
Stando a quanto si apprende dalla valutazione degli esperti sulla evoluzione della epidemia "la Salmonella Typhimurium è stata rilevata in una cisterna per il latticello presso lo stabilimento belga durante i controlli del produttore" a dicembre del 2021. A quel punto Ferrero, che l'Agenzia per la Sicurezza Alimentare non cita esplicitamente, ha implementato alcune misure igieniche, incrementato il campionamento e il test dei prodotti e dell'ambiente di lavorazione. Gli accertamenti hanno dato esito negativo. A quel punto il colosso dolciario ha distribuito regolarmente i prodotti a base di cioccolato in tutta Europa e nel resto del mondo.
Gli sviluppi
A fine marzo, dopo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati hanno collegato i casi di infenzione nei bambini al cioccolato prodotto presso lo stabilimento di Arlon, in Belgio, attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate. Poi, dal 2 aprile 2022, le autorità nazionali competenti hanno iniziato a emettere avvisi di salute pubblica. a quel punto Ferrero "ha effettuato un richiamo volontario di prodotti specifici in vari Paesi. - si legge nel report - L'8 aprile 2022, l'autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha eseguito controlli ufficiali presso lo stabilimento e ha revocato l'autorizzazione alla produzione dell'azienda. Inoltre, l'azienda ha richiamato tutti i lotti di prodotti prodotti nello stabilimento di Arlon, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza".
L'evoluzione della epidemia
Quanto alla evoluzione della epidemia risultano, in totale, 150 casi di Salmonella di cui 119 confermati e 31 possibili. I Paesi coinvolti sono nove: Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito. In Italia non ci sono state segnalazioni di infezioni da salmonella.
"Sono necessarie ulteriori indagini presso il sito di produzione di Arlon, per identificare la causa principale, i tempi e i possibili fattori alla base della contaminazione, compresa la valutazione della possibilità di un uso più ampio della materia prima contaminata in altre lavorazioni impianti", concludono gli esperti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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