Di certo come foto ricordo è un po' particolare: tredici bambini impettiti e intenti a fare il saluto romano. Siamo a Revine (Treviso), dove nei giorni scorsi si è svolto il raduno "Ritorno a Camelot 2016", organizzata dall'ultradestra italiana. Nel campeggio locale si sono tenuti concerti, serate, incrontri, dibatitti. E pure foto ricordo. Come quella che ha scatenato le polemiche nella comunità locale e triestina.
Il saluto romano
Alla vista della "cartolina" di Revine, infatti, l'Anpi ha alzato le barricate. "Questa è l'inculturazione della fede fascista nei piccoli - ha detto alla Tribuna di Treviso, Umberto Lorenzoni, presidente dell'Anpi - È esecrabile, sul piano anzitutto educativo, il comportamento dei genitori. E questi genitori andrebbero perseguiti per la strumentalizzazione di cui si sono resi protagonisti". Non solo. L'associazione dei partigiani si è detta pronta a denunciare i genitori per aver permesso ai figli di alzare il braccio destro imitando il saluto fascista.
La vigilanza durante l'evento è stata ferrea. Le tante tende radunatesi a Revine e i concerti notturni hanno provocato alcune proteste dai residenti locali, ma ormai è tutto finito. A rimane sono le polemiche politiche su quella foto che ritrae i bambini in stile piccoli "balilla". Il vicensindaco di Revine, Doris Carlet si è limitato a dire che "peggio di così non poteva finire". E invece l'Anpi ci va giù duro. Ed è pronta ad arrivare fino in fondo.
Se i bambini non possono essere condannati penalmente per il loro gesto, "i genitori però sì - assicura ancora Lorenzoni - Ci consulteremo con i nostri legali per decidere come procedere".L'Anpi colpisce i genitori per punire i bambini.
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