Alla fine è sempre colpa di Matteo Salvini. Commentando la difficile situazione di Fredy Pacini, il gommista aretino arrivato a sparare e ad uccidere per difendersi dall’ennesimo furto commesso ai danni della sua attività, Saviano non ha dubbi e torna a scagliarsi contro il vicepremier.
Il ministro dell’Interno non ha esitato ad esprimere completa solidarietà nei confronti del commerciante 57enne di Monte San Savino, che dopo ben 38 furti si è visto addiruttura costretto a dormire all’interno della propria azienda ed ora si ritrova indagato per eccesso di legittima difesa.
“La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!” ha dichiarato infatti Salvini, come riportato da “Il Giornale”.
Il punto di vista dell’autore di Gomorra, tuttavia, è nettamente diverso. Intervenendo su Facebook, Saviano si dice sì vicino a Pacini ma la sua attenzione si sposta in breve sul tema “legittima difesa”, con tanto di accuse rivolte al segretario della Lega. “Per esprimere vera vicinanza a Fredy Pacini (che, esasperato dall’ennesimo tentativo di furto nella sua officina, spara e uccide Vitalie Tonjoc), le parole del ministro dell’Interno avrebbero dovuto essere queste. ‘Ci dispiace che tu abbia dovuto sparare per difenderti. Ci dispiace che lo Stato non ti abbia dato supporto, ci dispiace che tu abbia dovuto subire trentotto furti, che tu sia stato costretto a dormire in officina per proteggere ciò che possiedi’.”
Insomma, se le istituzioni avessero fatto il loro lavoro, dice Saviano, oggi due vite non sarebbero state distrutte. Matteo Salvini deve dunque chiedere scusa, conscio che, con le sue dichiarazioni inerenti alla legittima difesa “ha offeso chi dipende dal suo Ministero”.
“E cosa accade se chi è al governo vi dice che per difendere voi stessi dovete armarvi?” continua spedito Roberto Saviano.
“Cosa significa se il ministro degli Interni dice di stare con Fredy Pacini e non gli chiede scusa per la drammatica latitanza dello Stato? Non è una chiacchiera da bar, ma è proprio il ministro degli Interni a mandare questo messaggio: difendetevi da soli, non fidatevi di noi perché, quando avete bisogno, non ci siamo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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