“C’è una ragazza, ne stavate parlando prima, che sarebbe stata uccisa da un’iniezione di AstraZeneca. Possiamo mai dire che il vaccino è un assassino? Dobbiamo stare attenti agli stereotipi”. Lo scivolone dell’ambasciatore pakistano Jouhar Saleem arriva nel bel mezzo della discussione sul caso di Saman Abbas, nel corso della puntata dell'altra sera della trasmissione di Rai 1 Porta a Porta. Il paragone dell’ambasciatore ha creato un attimo di gelo nello studio, dove c’era in collegamento anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida.
A rompere gli indugi ci ha pensato il conduttore Bruno Vespa. “Ambasciatore, la prego – ha detto il giornalista – questa l’è proprio scappata. Non confonda quello che è successo in tanti Paesi con il vaccino AstraZeneca con l’assassinio di una ragazza”. La gaffe del diplomatico pakistano è arrivata dopo che il deputato di Fdi lo ha incalzato sulla vicenda della ragazza 18enne di Novellara, nel basso Reggiano.
“In Italia vige la Costituzione italiana – ha spiegato Lollobrigida – e vigono le leggi italiane, non la legge Coranica. I 131mila pakistani presenti sul territorio devono seguire le leggi del nostro Stato che prevedono il rispetto delle donne e l’impossibilità di considerarle subordinate all’uomo. Chiediamo rassicurazioni su questo e vorremo sapere, qualora la magistratura italiana dovesse chiedere l’estradizione del padre di Saman, se il Pakistan è pronto a collaborare e a concederla”.
L’ambasciatore ha mostrato tutto il suo imbarazzo nel farfugliare lo strano paragone tra il caso di Saman e il vaccino AstraZeneca, anche se ha affermato che i pakistani che vivono in Italia rispettano le leggi e che si tratterebbe di un crimine non legato alla religione e alle tradizioni. Sulla possibile estradizione il diplomatico del Pakistan è stato incalzato da Vespa, il quale ha chiesto una risposta precisa.
“Noi abbiamo un trattato di estradizione tra Pakistan e Italia – ha concluso l’ambasciatore –e in passato ci sono state già
richieste di estradizione. Tutte le volte che le abbiamo avute c’è stato un esito positivo”, facendo intendere che qualora lo Stato italiano lo volesse, il padre di Saman verrebbe processato in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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