Dopo essere salito sul Cupolone della cattedrale di San Pietro, per la seconda volta in pochi mesi, l'imprenditore triestino Marcello Di Finizio ci ha trascorso la notte. Ha dormito sulla cupola, continuando nella sua protesta. Nella mattinata ha anche rischiato di cadere, dopo avere perso l'equilibrio. Poi, in serata, è sceso.
"Help!!! Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali. Ci state ammazzando tutti. Sviluppo??? Questa è solo macelleria sociale". Lo striscione che l'uomo ha calato dalla punta della basilica, con scritte queste parole, chiede al governo un intevento nelle norme che regolano gli stabilimenti balneari.
Fino a sera sono stati pressocché inutili tutti i tentativi della Gendarmeria vaticana e della Digos di far scendere l'uomo - già noto per atti dimostrativi di questo tipo - dal Cupolone. Mentre la Piazza si preparava all'udienza generale di Benedetto XVI, l'uomo era stato addiritturacontattato al telefono dai ministri Piero Gnudi (Sport) ed Enzo Moavero (Affari Europei), senza che le telefonate istituzionali lo convincessero a scendere.
Il ministro Gnudi era già intervenuto a Luglio, quando l'uomo era salito sul cornicione di San
Pietro per la prima volta. Di Finizio si batte da tempo perché il governo non applichi la direttiva Bolkenstein, che prevede l'asta delle concessioni italiane in riva al mare entro il 2015.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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