Una lite furibonda a pochi giorni dal Natale e un sacerdote che finisce a processo. È successo a Ossi, piccolo comune in provincia di Sassari.
Per capire i fatti però bisogna tornare indietro di almeno sette anni. Dopo la morte dei genitori, il parroco di Bonorva don Gavino Sanna e i suoi tre fratelli erano rimasti a vivere nella loro casa. Per questioni di eredità irrisolte, il clima tra i quattro era diventato di giorno in giorno sempre più teso fino a quando un giubotto appeso fuori posto nell'abitazione non ha scatenato la discussione. E lì, a pochi giorni dal Natale, tutti i fratelli si sono presi a calci e pugni.
Il minore dei quattro aveva poi denunciato ai carabinieri i suoi fratelli, tra cui il prete, e tutti sono finiti a processo per lesioni. Ieri il giudice ha condannato il sacerdote, insieme al fratello e alla sorella, a due mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per aver picchiato il fratello.
La lite era scoppiata il 23 dicembre 2012 per un futile motivo che nascondeva però tutta la tensione accumulata dai quattro per l'eredità dei genitori. Come riporta La nuova Sardegna, il fratello minore, tornato a casa la sera, aveva chiesto spiegazioni alla sorella riguardo alla collocazione di un suo giubotto. Con l'intervento del fratello parroco, la giacca era caduta a terra. E così in famiglia era nata una rissa. "Mi sono chinato per raccoglierlo - ha raccontato il fratello minore in Aula - e mio fratello prete mi ha colpito con calci e pugni. Mentre mi colpiva mi ha buttato sul letto mettendomi la mano in faccia e impedendomi di muovermi. E a quel punto gli ho morsicato il dito per liberarmi. Poi si sono avventati su di me anche il mio altro fratello e mia sorella colpendomi con claci e pugni. Quando sono riuscito a liberarmi, ho chiamato i carabinieri".
Accompagnato in pronto soccorso, l'uomo era stato giudicato guaribile dai medici in due giorni per le lesioni ricevute. Ad ogni modo aveva deciso comunque di denunciare i tre fratelli che in Aula hanno raccontato una versione diversa dei fatti.
Come riporta il quotidiano, il sacerdote ha dichiarato di essere intervenuto per difendere la sorella dall'aggressione. Ma il giudice non ha creduto alle sue parole. Così il prete, un suo fratello e la sorella sono stati condannati a due mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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