Scambio di sangue in ospedale, due condanne

La Cassazione conferma le condanne per un medico e un tecnico ritenuti colpevoli, nel 2009, di aver somministrato sangue con un altro gruppo sanguigno a un paziente di Salerno

Scambio di sangue in ospedale, due condanne

Un tragico scambio di sacche di sangue in ospedale causò la morte di un paziente. E così la Cassazione conferma la condanna emessa a carico di un medico e di tecnico di laboratorio che, secondo la magistratura, si resero responsabili dell’omicidio colposo di un paziente nel 2009.

Come riporta Il Mattino, gli ermellini hanno applicato il principio secondo cui l’intera équipe medica ha il dovere di controllare che i presidi assunti per gli interventi e le cure dei pazienti siano efficaci ed effettivamente utili. Per questo motivo, la Suprema Corte ha confermato le condanne emesse a carico del medico e del tecnico mentre per un altro dottore e un anestesista coinvolti nel processo è scattato l'annullamento senza rinvio delle condanne emesse a loro carico dalla magistratura di secondo grado. La sentenza degli ermellini è arrivata nei giorni scorsi dopo un lungo procedimento giudiziario.

L’episodio si verificò nel luglio del 2009 quando il paziente 75enne si recò in ospedale per un intervento all’anca. Durante l’operazione, però, fu necessario procedere a una trasfusione di sangue. Ma gli venne somministrata una sacca di sangue di gruppo non compatibile al suo.

Fatto che causò uno choc anafilattico che poi gli risultò fatale. Il tragico errore fu dovuto a una fatale distrazione dovuta all’omonimia tra l’anziano e un altro paziente, ricoverato in un altro reparto della struttura sanitaria campana, a cui quella sacca era destinata.

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