Dalla Polonia alla Gran Bretagna alla Francia. Da un ultimo spietato delitto a Parigi alla bufera politica contro il leader del Partito laburista a Londra, passando per le leggi negazioniste approvate dal governo di Varsavia. La comunità ebraica europea assiste sgomenta a una recrudescenza di antisemitismo culminata nelle ultime ore in un omicidio feroce alle porte della capitale francese. Il corpo di Mireille Knoll, 85 anni, reduce della Shoah, è stato ritrovato completamente carbonizzato venerdì, nel suo appartamento dell'XI arrondissement, dove la donna viveva da sola. Alcune tracce hanno portato gli inquirenti a escludere che si tratti di un omicidio di natura comune e a concludere che si tratterebbe di un «assassinio sulla base dell'appartenenza vera o supposta della vittima a una fede religiosa». Che nel caso della signora Knoll, scampata alla più grande retata di ebrei in Francia della II Guerra mondiale (il rastrellamento del Velodromo d'Inverno del luglio 1942), è la fede ebraica. Sul suo corpo sono infatti state rilevate diverse coltellate, una forma di accanimento prima di darle fuoco e appiccare piccoli incendi in diversi punti dell'abitazione, un appartamento modesto dove la donna non conservava grandi quantità di denaro.
Per l'omicidio sono stati fermati due giovani, un 22enne senzatetto e un 29enne, pregiudicato e appena uscito di carcere, che era ben conosciuto alla vittima, alla quale faceva spesso visita, l'ultima proprio nel giorno del delitto. «Mia madre lo conosceva molto bene e lo considerava come un figlio» ha riferito il figlio vero della vittima, nonostante la signora avesse presentato un esposto contro un vicino che aveva minacciato di bruciarle casa. Dettagli che ricordano un altro episodio, all'inizio liquidato come un semplice delitto, poi riqualificato come omicidio di natura antisemita, quello che un anno fa ha avuto come vittima Sarah Halimi: un'ebrea ortodossa di 65 anni, uccisa dal vicino di casa, musulmano, che gettò il corpo dalla finestra dopo averla accoltellata. Solo dopo le denunce della famiglia e della comunità ebraica presso la procura, che hanno additato il presunto killer come noto antisemita conosciuto nell'edificio, il delitto è stato indagato per odio razziale.
Perciò in queste ore il rabbino capo di Francia, Haïm Korsia, si dice «inorridito per la tragica scomparsa della sopravvissuta». «L'orrore del crimine e la violenza dei carnefici sono identici e si riferiscono alla negazione del volto umano». Che ricorda come «il numero di atti antisemiti è in aumento».
Nelle stesse ore in Gran Bretagna il leader del Labour Jeremy Corbyn è finito nel mirino.
In una protesta senza precedenti, i rappresentanti ebraici si sono presentati davanti al Parlamento e hanno diffuso una lettera in cui accusano Corbyn di essere «così ideologicamente vicino all'estrema sinistra da essere istintivamente ostile alla comunità ebraica». Corbyn nelle scorse ore si è scusato per aver commentato senza stigmatizzarlo un murales antisemita. Ma gli episodi compromettenti che lo riguardano sono ormai tanti.
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