La Scampia che non ti aspetti

Varcando le porte dell’enorme agglomerato di condomini si scopre però che i camorristi, minoranza violenta, sono un ricordo in gran parte ormai del passato

La Scampia che non ti aspetti

Tra i tanti cliché su Scampia vi è quello che racconta le Vele come il regno della camorra, un luogo dove ti sparano se entri.

Varcando le porte dell’enorme agglomerato di condomini si scopre però che i camorristi, minoranza violenta, sono un ricordo in gran parte ormai del passato. Parlando con gli abitanti nelle cucine delle case, mentre ti offrono un caffè, si scopre però un mondo molto più vitale. Le ragazze ti raccontano di come vorrebbero fare una colletta per invitare a pranzo le signore “bene” del Vomero per sconfiggere i tabù. T'illustrano i piatti che cucinerebbero mentre ti confessano che i mariti quando lavorano non dicono mai di provenire dalle Vele perché la gente non si fiderebbe più. In pochi minuti è un trionfo di ragù, peperoni imbottiti, stocco e altre prelibatezze. Il loro senso dell’umorismo e vitalità è tale che quando raccontano delle enormi difficoltà che hanno non si può non notare la loro grande voglia di andare avanti e ridere.

Nelle Vele opera anche il CentroInsieme, un doposcuola per i bambini del quartiere, portato avanti da Patrizia Mincione e Vincenzo Monfregola che qui sono cresciuti. Il loro lavoro è prezioso perché prendendosi cura dei bambini sono riusciti a regalare un futuro a molti. Monfregola è un poeta che ha vinto molti premi e che ha appena scritto un libro “Nelle navi di cemento e amianto” grazie a un progetto di crowdfunding ancora in corso della Marotta e Cafiero editore. Monfregola spesso ricorda come nelle Vele, anche nei momenti peggiori, vi erano aspetti di grande vitalità. Molte signore avevano mercerie o salumerie informali negli appartamenti, una di esse fungeva addirittura da posta perché il postino non aveva voglia di girare per le decine di appartamenti e quindi lasciava le lettere a una merceria in un appartamento privato. La gente che lo sapeva passava lì a prendere la posta.

Un'altra realtà molto interessante sono le associazioni come i “Pollici Verdi”, persone che hanno combattuto le “piazze di spaccio” nei parchi tra i loro condomini adottando gli spazi verdi, piantando piante e mettendo giochi per i bambini. A Carnevale non si può poi non rimanere affascinati dalla parata di maschere organizzata a Scampia da Gridas, l’associazione portata avanti negli anni dall’artista Felice Pignataro e da sua moglie Mirella. Pignataro ha anche dipinto murales che si trovano in tutto il quartiere. Il rapporto tra la street art e Scampia è intenso. Il quartiere è forse uno dei migliori posti in Europa per dare senso a quest'arte. Si va dai murales dei ragazzi di quartiere alle splendide opere del decano della street art mondiale, il francese Ernest Pignon Ernest, che nelle Vele ha incollato la sua splendida pietà di Michelangelo in cui i volti della Madonna e di Gesù sono quelli di Pier Paolo Pasolini. L’artista insieme al collettivo Sikozel, l’associazione l’Albero delle Storie, il Comitato Vele, il Cantiere 167, l’Istituto Francese di Napoli e Radio Siani hanno organizzato il mese scorso una splendida serata dentro gli spazi comuni della vela azzurra. Hanno proiettato il documentario del collettivo Sikozel sul progetto dell’artista francese, che in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Pasolini, ha disegnato una pietà laica che ha incollato nei luoghi legati alla vita e alla morte del poeta: il centro di Roma, la spiaggia di Ostia, i vicoli di Matera, il cuore di Napoli e le Vele di Scampia. La serata si è conclusa con un’ottima cena cucinata dalle signore delle Vele nel prato davanti alla Vela Azzurra.

Scampia è piena di realtà da scoprire, come il ristorante e centro culturale italo rom Chiku, che si trova nello stesso edificio della questura o l’Officina delle Culture Gelsomina Verde, a due passi dalle “Case dei Puffi”.

I casi più interessanti a Scampia sono poi i figli o parenti dei boss che hanno scelto un'altra strada. Persone che hanno deciso di impegnarsi nella società per far si che le nuove generazioni non cadano nella rete della criminalità. Gente con cognomi “sbagliati” che hanno saputo dimostrare che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli. Un’altra realtà fondamentale per il quartiere è il lavoro incessante dei parenti delle vittime innocenti di camorra.

Il loro prezioso lavoro nel territorio ha creato un’enorme rete associazionistica, cattolica e laica, che tutti i giorni s'impegna nelle strade.

In fondo però la vera sorpresa è la normalità di Scampia. La vita di tutti giorni qui scorre, come nelle periferie di tantissime altre città del mondo.

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