Le scarpe di Kamala oscurano l'impeachment per Trump

Belle teste gli americani. Il virus ne ha uccisi quattrocentomila e i contagiati sono oltre ventidue milioni ma il caso del giorno è la fotografia di Kamala Harris, sulla copertina di Vogue febbraio

Le scarpe di Kamala oscurano l'impeachment per Trump

Belle teste gli americani. Il virus ne ha uccisi quattrocentomila e i contagiati sono oltre ventidue milioni ma il caso del giorno è la fotografia di Kamala Harris, sulla copertina di Vogue febbraio. Se l'abito non fa il monaco di certo fa la vicepresidente che si mostra sorridente dinanzi all'obiettivo di Tyler Mitchell, primo fotografo di colore a scattare una istantanea per la prima di Vogue nel settembre del Duemila e diciotto dedicata a Beyoncé.

Ma il problema non è la dentatura della signora Harris, semmai il vestito e le calzature, un tailleur casual con giacca in pelle di colore nero su t-shirt bianca, collana a due giri, pantalone a sigaretta di uguale colore della giubba e, ai piedi, scarpe tecniche Converse, roba da cinquanta euro, alle spalle ha due drappi verde mela e rosa salmone, sono i distintivi di Alpha Kappa Alpha, associazione studentesca afroamericana nell'Università di Howard, sito degli studi della stessa Kamala. Non l'avessero mai pensato e fotografato quelli di Vogue, nella persona di Anna Wintour, la moda fatta donna.

Le anime candide si sono ribellate, la vicepresidente degli Stati Uniti non può essere trattata qualunquemente vestita, gli accordi erano differenti, come dimostra l'altra immagine, riservata nelle pagine interne del mensile, nella quale Kamala Harris veste un tailleur con pantalone blu polvere, disegnato da Michael Kors e lo sfondo è dorato e il viso non è affatto sbiadito come sembrerebbe in copertina. E ancora, la vice di Biden non può avere quella postura con le gambe divaricate e le mani intrecciate, mentre nella seconda tiene le braccia conserte e all'occhiello della giacca porta il distintivo della bandiera americana. Lo stilista Kors è lo stesso che vestì Michelle Obama per la prima fotografia ufficiale e conta tra le sue «indossatrici» Melania e Ivanka Trump, la Zeta Jones, Hillary Clinton, Angelina Jolie e Jennifer Lopez. Si mormora, nei corridoi della Casa Bianca, che Trump abbia accentuato la smorfia storta sul muso perché la di lui consorte, Melania, tra l'altro già modella di lusso, mai abbia avuto l'onore di una copertina, dunque doppia sconfitta per mister Donald agli ultimi fuochi della sua avventura presidenziale.

Nel vociare da ranch o saloon di questa vicenda non si è avuto commento alcuno della stessa Harris che si tiene lontana da certe beghe che potrebbero rovinarle il primo giorno di scuola con il capo Biden.

Sta di fatto che ormai il politically correct ha superato gli argini dell'intelligenza e della logica, l'esempio recente di Emanuel Cleaver, deputato democratico e pastore metodista, che alla riapertura del Congresso ha recitato una pubblica preghiera concludendo con la frase A-men and A-women, ha ribadito come il gruppo degli imbecilli stia aumentando di giorno in giorno, non si può liberare il pensiero e la parola su nessun tema, morte, tragedie, cucina, religione, sport, politica, spettacolo, se non si aderisce al «non pensiero libero» confezionato a prescindere, così da arrivare alla buffonata della copertina di Vogue che non sarebbe in linea con. Con che cosa? Con l'opinione di chi e per conto di chi? Non c'è difesa, ci sarebbe l'attacco ma anche questo non rientra nella gelatina contemporanea.

Kamala Harris avrà tempo per calzare tacco dodici e/o abito di ordinanza, gli americani se ne dovranno fare una ragione anche se,

per storia, non hanno una via di mezzo, si eccitano con una pelle di bufalo o con le scarpe Converse, nulla è cambiato dal Far West a oggi, l'America ha mandato gli uomini sulla luna ma ne ha dimenticati troppi sulla terra.

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