Scatta l'ora della Venexit: "Bilinguismo nelle scuole"

Il consiglio regionale ha approvato il disegno di legge 116 che ridefinisce il "popolo veneto" come "minoranza nazionale": scatta la "Venexit"

Scatta l'ora della Venexit: "Bilinguismo nelle scuole"

Scatta la Venexit. Il consiglio regionale, a maggioranza Lega e centrodestra, ha approvato il disegno di legge 116 che ridefinisce il "popolo veneto" come "minoranza nazionale", aprendo la strada alla dichiarazione di appartenenza etnica, al patentino di bilinguismo, all'insegnamento del veneto nelle scuole e all'uso del dialetto negli uffici pubblici e nella toponomastica, cartelli stradali compresi. Il Veneto chiede allo Stato di applicare in regione la Convenzione quadro europea varata dal Consiglio d'Europa per tutelare le minoranze storiche, come quella dei rom, ratificata anche dall'Italia nel 1997. I Comuni veneti potranno ora incrementare l'uso della "lingua veneta" nel proprio territorio, mentre le scuole dell'obbligo dovranno offrire lezioni di "dialetto". I funzionari pubblici, a partire da quelli non nati in Veneto, per ottenere il posto dovranno superare un esame, ottenere una "patente di veneticità" e dimostrare di conoscere la "lingua veneta". "Si tratta di un passo importante per dare maggior forza alla richiesta di autonomia speciale del Veneto - ha detto il relatore Riccardo Barbisan, capogruppo della Lega - e ora vogliamo gli stessi diritti e le stesse risorse finanziarie che lo Stato riconosce a Sudtirolo e Trentino".

Scosso il Pd, che fino all'ultimo ha tentato di evitare quella che considera "un'umiliazione per tutti i veneti, che non sono affatto una minoranza, ma un'operosa maggioranza italiana che ha dato il sangue per la patria".

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