Era scomparso lo scorso 9 novembre, dalla sua casa a Oderzo, in provincia di Treviso. Era stata la madre a denunciare la sparizione di Tino Zecchinello, 48 anni, e le forze dell'ordine avevano dispiegato mezzi e forze, nel tentativo di portarlo in salvo. Domenica pomeriggio, però, il suo corpo è stato trovato a 1.700 metri, in un bosco della Valtellina.
Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire i movimenti dell'uomo: Tino aveva preparato la sua tenda e si era diretto alla stazione locale, per prendere il treno per Milano Centrale. Da lì, con un altro convoglio era arrivato a Sondrio e poi si era fatto portare dal taxi in località San Giuseppe, nel territorio comunale di Chiesa Valmalenco, tra i monti della Valtellina. Aveva montato la tenda in una radura, ai margini del bosco.
Domenica pomeriggio una donna ha trovato il cadavere di Tino, completamente nudo e disteso all'esterno della tenda. Secondo una prima ricostruzione sembra possa trattarsi di suicidio: il 48enne si sarebbe lasciato morire di freddo. A sostegno di questa ipotesi ci sarebbe anche il fatto che Tino avesse tentato un gesto simile già nel 2004, quando venne ritrovato incatenato, all'interno di una tenda montata nel bosco vicino a Feltre. All'epoca, come ricorda il Corriere della Sera, si ipotizzò un rituale e il giovane venne ricoverato in psichiatria.
Nonostante il
suicidio sia l'ipotesi più probabile, gli inquirenti non escludono altre piste: potrebbe trattarsi di un incidente o di un'aggressione, anche se da un primo esame non sembra siano presenti segni di violenza sul corpo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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