"Quelle onde...", la famiglia sparita nel Triangolo delle Bermuda

Il 15 maggio 2017 una famiglia di quattro persone scompare senza lasciare traccia mentre sorvola le Bahamas a bordo di un bimotore, alimentando il mistero che aleggia attorno al Triangolo delle Bermuda

Screen Cbs Miami via YouTube
Screen Cbs Miami via YouTube

Sono le 11 del mattino del 15 maggio 2017 quando un bimotore decolla da Porto Rico diretto a Titusville, Florida. A bordo dell’aeroplano viaggiano l’imprenditrice Jennifer Blumin, i suoi due figli e il compagno, Nathan Ulrich, che pilota l’Mu-2B. I quattro stanno rientrando negli Stati Uniti dopo una breve vacanza sull’isola di Porto Rico, quando il traffico aereo perde i contatti con il loro veicolo, nei pressi del famigerato Triangolo delle Bermuda.

La scomparsa dell’aereo e le ricerche

La 40enne Jennifer Blumin è la ceo dello Skylight Group, un’azienda che si occupa di organizzare eventi nel campo della moda. Il compagno Nathan Ulrich è un pilota esperto, che nei primi anni 2000 ha volato come ausiliario della Guardia Costiera dell’Air Station di Cape Code, nelle ricerche in mare dei dispersi. Jennifer, i suoi bambini Theodore, 3 anni, e Phineas, 4 e il fidanzato, salgono a bordo dell'aereo privato dopo aver trascorso il weekend nella località portoricana di Aguadilla, con destinazione Florida, prima di fare ritorno a New York. Ma a est dell’isola di Eleuthera, nelle Bahamas, la torre di controllo di Miami perde ogni traccia del velivolo, che scomparirà per sempre nelle profonde acque dell’Oceano Atlantico.

Alle 14.10 la Guardia Costiera di Eleuthera riceve la comunicazione da parte dei controllori di volo dell’aeroporto di Miami che un Mu-2B con a bordo quattro persone è scomparso dai radar. Secondo quanto riportato dalla torre di controllo, il velivolo si trovava 37 miglia a est dell’isola delle Bahamas e volava a circa 24000 piedi di altezza, quando le comunicazioni si sono interrotte. Le ricerche in mare vengono condotte dalla Guardia Costiera, dal Customs and Border Patrol e dalla Royal Bahamas Defense Force.

Il giorno seguente, martedì 16 maggio, dopo più di 30 ore trascorse a scandagliare l’oceano, le autorità di soccorso ritrovano quelli che sembrano resti di un aeroplano e una chiazza d’olio, nei pressi di Eleuthera. La Guardia Costiera, impegnata nelle ricerche del velivolo scomparso, rinviene i pezzi di un sedile e una parte del motore di un aeroplano simile a quello su cui viaggiava la famiglia dell'imprenditrice. Una foto dei ritrovamenti viene postata anche su Twitter, corredata dalla seguente didascalia: “Aggiornamento: confermiamo che l’immagine dei resti rinvenuti appartiene a un aeroplano Mu-2B, trovato a 15 miglia da Eleuthera, Bahamas. La ricerca continua”.

Ma cosa è successo al bimotore e dove sono finiti i suoi occupanti? “Non ci sono indicazioni che facciano pensare che le condizioni meteo fossero avverse quel giorno”, affermerà all'epoca dell'incidente il portavoce della Guardia Costiera, Ryan Kelly, escludendo così che il velivolo possa essere precipitato durante una tempesta tropicale.

Purtroppo a oggi Jennifer, Ulrich, Theodore e Phineas non sono stati ritrovati e del bimotore sul quale volavano non è stato rinvenuto nulla, a parte quei pochi resti trovati a Eleuthera, come riporta la Nbc New York. All'epoca delle ricerche le autorità dichiararono che i pezzi dell'aereo reperiti erano di un aereo dello stesso modello di quello scomparso, ma non poterono confermare che si trattasse proprio del bimotore su quale viaggiava la famiglia scomparsa.

Il Triangolo delle Bermuda

La sparizione dell’Mu-2B nel 2017 ha riportato alla ribalta il mistero del famigerato Triangolo delle Bermuda, area dell'Oceano Atlantico compresa tra l'arcipelago delle Bermuda, la Florida e Porto Rico, dove nel corso degli anni navi e aerei sono svaniti senza lasciare traccia. Celebre la scomparsa della cosiddetta Squadriglia 19: cinque aerei della Marina militare statunitense, che scomparvero in contemporanea nel 1945, durante un addestramento nei pressi delle Bahamas. I cinque aerosiluranti e i loro piloti non verranno mai ritrovati, così come uno dei velivoli di soccorso partiti per cercarli. Il fato volle che uno dei due Pb Mariner decollati per aiutare nelle ricerche fu visto esplodere in volo, provocando il decesso di 13 persone.

La lista delle presunte scomparse di navi e aerei all’interno della zona denominata Triangolo delle Bermuda, o Triangolo del Diavolo, è lunga: dalla "Ss Cotopaxi", nave merci che nel lontano 1925 scomparve lungo la rotta Charleston-L'Avana, a diversi aerei che in epoca più recente svanirono nei cieli nei pressi delle Isole delle Bermuda, come inghiottiti nel nulla. Le misteriose sparizioni hanno alimentato la leggenda che nell’aerea in questione accadano fenomeni paranormali, come rapimenti alieni o che vi siano dei portali interdimensionali, che divorerebbero i mezzi di passaggio e i loro passeggeri.

Il giornalista scientifico australiano Karl Kruszelnicki ha provato a dare una spiegazione scientifica alle strane sparizioni avvenute nella zona del Triangolo delle Bermuda: “Siamo in una zona prossima all'Equatore e molto vicina alle coste degli Stati Uniti. Mare e cielo qui sono sempre molto trafficati e lo sono stati anche in passato - ha commentato il giornalista, il quale attribuisce i molteplici incidenti alle condizioni meteo avverse che spesso si riscontrano in quell’area - Perché sono avvenuti a causa di condizioni meteorologiche pessime, e qui le onde possono essere alte più di 15 metri, e hanno coinvolto vascelli vecchi e tecnologicamente arretrati anche per la loro epoca”.

La spiegazione fornita da Kruszelnicki e sostenuta da altri scienziati pare avere un senso, se pensiamo che molti dei mezzi sono scomparsi in questa zona dell'Atlantico addirittura a fine Ottocento e non possedevano una strumentazione tecnologicamente avanzata. Ma non può essere applicato all'incidente occorso all'aereo su cui volavano la Blumin e la sua famiglia, che tutt'oggi risultano scomparsi.

Come riporta il blog Imaway, diversi studi recenti hanno attribuito le cause dei frequenti incidenti accaduti nel Triangolo delle Bermuda alla profondità delle acque, che in alcuni punti

arriva a più di 8000 metri. Non è difficile che le navi e gli aeroplani svaniti siano in realtà stati inghiottiti dalla forza del mare e trascinati a chilometri di profondità, senza la possibilità di risalire in superficie.

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