Scudo penale ai medici, Pd ritira l'emendamento. L'avvocato Vinci: "Ora fatti concreti"

Dopo le proteste dei sanitari, il governo ritira l'emendamento dem sullo scudo penale pasticciato. L'avvocato Vinci: "Che confusione, ora però si faccia qualcosa di concreto per i sanitari-eroi"

Scudo penale ai medici, Pd ritira l'emendamento. L'avvocato Vinci: "Ora fatti concreti"

Prima il governo lo annuncio tronfiamente e poi lo ha ritirato, con la coda tra le gambe. Si tratta dell'emendamento del Partito Democratico, a prima firma del capogruppo dem a Palazzo Madama Andrea Marcucci, che voleva introdurre – ma peccato che già esistesse… – uno scudo penale a difesa dei medici e delle strutture ospedaliere impegnate contro il coronavirus.

Spieghiamo. Nei giorni scorsi, su questo punto, vi avevamo dato l'autorevole parere dell'avvocato Paolo Vinci; l'esperto di sanità di oltre trent'anni, di fatto, aveva smascherato i Pd e i giallorossi, ricordando a tutti come una tutela legale a protezione dei sanitari già esistesse, e che quella nuova proposta dell'esecutivo altro non era che un pasticcio.

"Esisteva già una forte garanzia per il sanitario, grazie alle Legge Balduzzi prima e Gelli-Bianco poi", ci ha spiegato, sottolineando come la giurisprudenza precedente già prevedesse una sostanziale e profonda depenalizzazione per il personale sanitario: "Infatti, secondo l'articolo 54 c.p. 'Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo'. Non a caso, circa il 97% dei procedimenti penali nei confronti sanitari si conclude con un'archiviazione o un'assoluzione".

Ecco, ora è arrivato il passo indietro di Marcucci e dell'intero piddì, e con esso dell'esecutivo Conte. Il motivo? L'emendamento dem sullo scudo penale e civile per medici e infermieri, anziché rappresentare una tutela necessaria, rischiava invece i trasformarsi una sorta di indiscriminata sanatoria. E proprio per questa ragione la categoria, per boccia dei sindacati di settore, aveva protestato veementemente.

Ma facciamo un passo indietro. La discussione circa lo scudo penale è tornata in auge a seguito del fatto, o meglio del concreto rischio, che i familiari delle vittime di coronavirus possano decidere di fare causa ai medici, portandoli in tribunale e chiedendo loro un risarcimento economico e morale, imputandogli negligenze nelle cure dei cari defunti causa infezione di Covid-19. Un pericolo esistente, visto che – come sottolineatoci sempre da Vinci nella precedente chiacchierata – c'è chi invita i cittadini eredi dei caduti a denunciare veri (o presunti) casi di malasanità in questa emergenza. Che, secondo il legale, sarebbero invece da imputare in primis allo Stato, che ha mal gestito la crisi, non mettendo nelle condizioni adeguate – e non equipaggiandoli di sufficienti mezzi e protezioni – ospedali, medici e infermieri contro la minaccia del coronavirus.

Ora l'avvocato Vinci, ricontattato da ilGiornale.it, commenta così la retromarcia del governo: "Nell'emendamento proposto dal governo si voleva dire tutto per non dire nulla, venendo esteriorizzate solo affermazioni pleonastiche e inutili. In buona sostanza, si era fatto tanto rumore per nulla, senza proporre nulla di concretamente nuovo". Dunque, l'affondo su quello che sarebbe stato il vero motivo dietro a quell'emendamento: "Celava una ragione non tanto a vantaggio dei sanitari-eroi, bensì a beneficio di chi, invece, compiendo madornali errori, li aveva mandati, con strumenti di protezione assolutamente inadeguati, a combattere una guerra impari".

avvocato Paolo Vinci

E per chi combatte ogni giorno al fronte, in trincea avanzata contro il nemico Covid-19, invece, c'è bisogno di molto di più. E a tal proposito, Vinci avanza la sua proposta: "Per questi sanitari-eroi, morti in centinaia sul campo per la loro dedizione professionale ed umana, occorre che si proponga e si faccia ben altro: una vera e propria esclusione integrale della responsabilità penale, una sorta di 'amnistia', che costituisca sotto il profilo della responsabilità penale, un vero e proprio scudo penale, una guarentigia da opporre a qualunque attacco, sotto il profilo penale, per vicende riconducibili all'era coronavirus".

Infine, Vinci si congeda con un auspicio: "Spero che dalla dialettica e dalla discussione bipartisan che ne scaturirà, nasca qualcosa di coerente che tuteli esclusivamente la persona del sanitario-eroe e non le gravi responsabilità, anche politiche, di altri.

Infatti, come ha scritto un Ordine dei Medici italiano, da quell'emendamento 'sono rimasti spiazzati proprio i medici che sollecitavano una tutela, ottenendo, invece, proposte più simili soltanto ad una sanatoria'. Come spesso accade in questo Paese, si guarda sempre al proprio orticello".

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