Sgravi fiscali per tutte le scuole: statali e non statali. Le famiglie potranno detrarre il costo delle rette degli istituti paritari ma anche i costi di iscrizione alla scuola pubblica perche' il principio deve valere per tutto il sistema nazionale di istruzione. Oggi in consiglio dei ministri arriva il disegno di legge di riforma della scuola. Niente piu' decreto sulle assunzioni perche' il presidente del consiglio Matteo Renzi non vuole svincolare le immissioni in ruolo dal progetto complessivo di riorganizzazione del sistema scuola. Non ci sara' neppure la cancellazione degli scatti di anzianita per i docenti. Si cerchera' invece di creare un fond ad hoc con finanziamenti aggiuntivi per premiare il merito.
La battaglia per ottenere gli sgravi fiscali sostenuta in particolare dal sottosegretario, Giuseppe Toccafondi, sostenuto dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, entrambi Ncd, ha l'obiettivo di stabilire un principio che e' quello della liberta' di scelta dei genitori per ll'educazione dei propri figli. Dunque via libera agli sgravi fiscali per tutti: sulle rette per le scuole dove si paga una retta, sulle iscrizioni per gli istituti pubblici.
Nel ddl, che dovra' comunque essere discusso in Parlamento e dunque sara' soggetto a modifiche piu' o meno sostanziali, si prevedono sgravi fiscali per le scuole paritarie sul modello di quelli che gia' vengono applicati per i costi del nido. Le famihlie potranno detrarre fino a 600 euro di retta annuale per la scuola materna, le elementari e le medie. Resta da sciogliere il nodo delle superiori. Sul ciclo delle superiori Renzi ha posto un paletto.
Il timore e' quello di far entrare nel sistema degli sgravi anche i cosiddetti diplomifici, ovvero istituti superiori di bassa qualita' che servono solo a sfornare titoli di studio. Su questo punto la discussione in Parlamento sara' aperta a possibili soluzioni che aprano alle scuole "serie", tenendo fuori i diplomifici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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