Fra il governo Conte e l'economia delle imprese vi è un'incompatibilità, che assume aspetti paranoici. Ci sono casi macroscopici: quello del distanziamento sui treni Alta velocità e locali, quello della mega gara nazionale per 1,5 milioni di banchi scolastici monoposto di legno, in luogo di altrettanti banchi biposto, nelle scuole elementari, medie e medie superiori di tutti i possibili Comuni di ogni dimensione di tutta l'Italia e quello della possibilità di cedere a banche e altri intermediari finanziari il super bonus del 110% per le ristrutturazioni edilizie, in modo da fare i lavori pagando alla banca solo una commissione bancaria. Il semplicismo con cui il ministro della salute Speranza, su suggerimento del Comitato tecnico scientifico ha revocato la regola per cui dal 1° agosto non ci sarebbe stato più il distanziamento sociale ha dello stupefacente. Molte prenotazioni di viaggi sono saltate, la logistica che Italo e Trenitalia avevano preparato, per la nuova fase, con riguardo al personale di bordo, al numero dei convogli e delle carrozze di ogni convoglio, agli orari, al personale delle manutenzioni e dei controlli è saltata di colpo. Speranza e il Comitato tecnico scientifico dormivano prima del 30 luglio? E perché, invece che agire unilateralmente, non hanno convocato Trenitalia e Italo per trovare una soluzione intermedia o provvedere a indennizzi, per il danno causato da questo cambio di programma all'ultimo minuto? Invece di rilanciare gli investimenti in infrastrutture ecocompatibili, si è deciso di handicapparli? il secondo assurdo, riguardante questo tema, si riferisce alla cessione alle banche del super ecobonus del 110% per le ristrutturazioni: in tempo di crisi chi ha una casa da ristrutturare, spesso vi rinuncia perché teme di non riuscire a farvi fronte e ha paura di togliere dalla banca i risparmi precauzionali in contanti. La cessione alla banca dell'operazione risolverebbe il problema e la banca è pronta a fare l'operazione. Ma manca il modulo ministeriale. Il governo non poteva lasciare alle banche l'autocertificazione? La gara per un milione e mezzo di banchi scolastici entro fine agosto come lotto massimo è un'impresa impossibile o quasi per un consorzio europeo, forse occorrerebbe un apporto cinese.
Ma anche il lotto minimo di 200mila banchi +70mila sedie eccede la capacità produttiva nazionale mensile D'altra parte l'appalto di 1,5 milioni in lotto unico nazionale, comporta un logistica dispendiosa con tempi lunghi: in quali spazi va ospitato, in attesa di essere distribuito in tutta Italia, mentre le aule vengono svuotate dai vecchi banchi, che vanno smaltiti? La soluzione migliore per chi crede nel sistema di libere imprese è quella di forniture graduali di banchi monoposto, mentre si usano i vecchi biposto per un solo alunno con doppi turni, orari straordinari del personale di ruolo e rincalzi provvisori, dal lavoro autonomo. Mettere insieme tante piccole energie, facendo appello al mercato.
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