"Vecchie e insicure: le scuole sono da rifare"

Vecchie e obsolete, ma soprattutto insicure. Così sono state disegnate le scuole italiane: a dirlo è il rapporto sull'edilizia scolastica della Fondazione Agnelli

"Vecchie e insicure: le scuole sono da rifare"

Scuole che disastro. Il patrimonio edilizio scolastico italiano, dunque, è in gran parte obsoleto e inadeguato dal punto di vista didattico, della sicurezza e della sostenibilità ambientale. Sono queste in sintesi le principali conclusioni del rapporto sull'edilizia scolastica della Fondazione Agnelli. L'età media degli edifi­ci scolastici italiani, ricavata a partire dall'anno/epoca di costruzione, è attualmente di circa 52 anni. Per la maggior parte delle regioni l'età media è compresa tra 47 e 56 anni, i più antichi sono in Liguria dove l'età media è di 75 anni, mentre in Calabria e Molise si scende a 42. Tra le molte statistiche, emerge che l'1 per cento delle scuole oggi utilizzate sono costruite in pietrame e murature a secco.

Al contempo però tre quarti degli edifi­ci scolastici che oggi ospitano spazi per la didattica sono dotati di accorgimenti specifi­ci per l'abbattimento delle barriere architettoniche. In tutto si tratta di un patrimonio di 150 milioni di metri quadri dove quotidianamente studiano circa 8 milioni di studenti, lavorano un milione di docenti e 200mila amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata). In tutto sono 39.079 gli edifici scolastici attivi in Italia, di cui 36mila (92%) ospitano aule e laboratori, 16.000 (41%) dispongono di palestra o piscina, 14.000 circa (37%) accolgono spazi dell'amministrazione, ad esempio gli uffi­ci del Dirigente scolastico o del Direttore dei servizi generali ed amministrativi; le mense sono presenti in circa 10mila edi­fici (26%); 6.500 (17%) danno accesso a un'aula magna oppure a un auditorium. La metà degli edifici attivi è stata costruita nel periodo 1960-1985 con picchi superiori nei primi anni Settanta.

Per la maggioranza degli edifi­ci (quasi 23mila, pari al 59% del totale) si conosce con precisione l'anno di costruzione, per altri 14mila (37%) è invece nota solo l'epoca storica in cui è avvenuta la costruzione, ma c'è un 4% circa per cui non si dispone di alcuna informazione circa l'origine. In numeri assoluti si tratta di circa 1.500 edi­fici senza età, ovvero senza una specifica catalogazione temporale. "È quindi urgente intervenire", secondo la Fondazione Agnelli. "L'alternativa è un distacco ancora più profondo dai livelli di apprendimento degli studenti dei paesi avanzati, un diseducativo spreco di risorse ambientali e in alcuni casi anche un pericolo per la sicurezza di chi a scuola lavora e studia. Alla luce del calo della popolazione studentesca dei prossimi anni, l'attenzione dei decisori, secondo l'ente torinese, dovrà concentrarsi prevalentemente sulla ristrutturazione e sulla riqualificazione degli edifici esistenti". Un altro dato allarmante sottolinea che gli edifici dove sono stati rilevati fattori di insicurezza sono 4.

572 principalmente eretti in zone ad alta intensità di traffico, con transiti ferroviari, aree urbane, degradate e industriali. Duecento miliardi di euro invece, il costo stimato per la ristrutturazione degli edifici scolastici.

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