Gli studenti staranno lontani dai banchi ancora per un po'. Considerando che la situazione d'emergenza Coronavirus in Italia si evolve quotidianamente con un quadro sempre più preoccupante, non è da escludere che lo stop alle scuole possa essere prolungato oltre venerdì 3 aprile. In pratica si tornerebbe negli istituti lunedì 6 per poi fermarsi nuovamente giovedì 9 a causa della pausa prevista per le festività di Pasqua: sarebbe davvero conveniente riaprire per soli 3-4 giorni? In tal modo, tra l'altro, si rischierebbe di mettere a serio rischio tutti gli sforzi attuati per arginare il Covid-19.
Non a caso Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e oncoematologo dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera non ha scartato tale scenario: "L'ipotesi di prolungare lo stop delle lezioni potrebbe porsi anche perché i dati delle ex zone rosse di Lodi e Codogno dicono che la riduzione di casi è stata netta". Perciò si sta studiano un piano B per salvare l'anno di alunni e docenti. Si potrebbe procedere basandosi su tre punti fondamentali: corsi pomeridiani, rientri durante la settimana e sabato in classe. Dunque la strada dei corsi di recupero verrebbe presa in considerazione se la sospensione della didattica dovesse andare oltre il 3 aprile.
"Corsa contro il tempo"
A fare chiarezza sulle molteplici possibilità future è stato Mario Rusconi, che ha spiegato come a fine aprile l'anno scolastico sarebbe praticamente concluso qualora le lezioni non dovessero riprendere prima di Pasqua: "Con il solo mese di maggio non si può recuperare il mese di febbraio, quando chiusero le scuole nelle zone rosse, poi marzo e aprile. Questo lungo stop comporterà delle azioni particolari e indispensabili". E in tutto ciò va sottolineato che, oltre alle lezioni perse negli anni intermedi, di mezzo vi sono gli esami di maturità e di terza media: "Si tratta di un danno grave, non imputabile a nessuno, ma serve un recupero per quanto possibile. Una corsa contro il tempo".
Come riportato da Il Messaggero, il presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio ha dichiarato che si potrebbe pensare anche ai corsi di recupero a distanza, adottando la stessa modalità di lezioni online che si sta effettuando in questi giorni: "Serve la disponibilità degli insegnanti e serviranno i soldi".
Nel frattempo ci si sta muovendo con tutte le risorse e le criticità che sono presenti: ad esempio non tutte le famiglie e non tutti i docenti "hanno fornito un account mail alla scuola". Inoltre sarebbe opportuno "che anche la linea internet, per i docenti, fosse gratuita ed efficiente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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