Se Alfano spreca un miliardo per i carcerati extracomunitari

Il 32% dei detenuti nelle nostre carceri sono extracomunitari. Perché lo Stato non gli fa scontare la pena nei loro Paesi d'origine?

Se Alfano spreca un miliardo per i carcerati extracomunitari

L’Italia stando ai dati più volte rivelati, per tenere nelle nostre carceri detenuti extracomunitari, spende all’incirca un miliardo di euro all’anno. Stranieri che in buona parte potrebbero scontare la pena nei loro luoghi di origine.

Il 32% infatti è straniero. E su un totale di 53.889 detenuti italiani, gli altri 17.403 provengono da altri paesi. E seppur il record spetti alla Svizzera nel cui carceri il 74,2% dei prigionieri sono stranieri la nostra media europea è superiore di oltre undici punti. A seguire abbiamo poi l’Austria e il Belgio.

E, dato incontrovertibile, le presenze in carcere di detenuti stranieri è di fatto uno specchio dei movimenti migratori.

Nel nostro paese, nelle nostre carceri italiane ci sono i marocchini (16,9%), romeni (16,2), albanesi (14%) e tunisini (11,2). Se pensiamo poi che nelle statistiche ufficiali, molte volte non vi è nessun riferimento alle richieste di asilo politico le percentuali sono sicuramente più alte.

Molti sono dentro per reati minori. La maggior parte di essi, il 50% hanno infatti condanne da 0 a 1 anno. Solo il 12% quelli condannati oltre i 20 anni.

Le discrepanze inoltre si incontrano anche per la mancanza di luoghi di culto per tutti. A fronte di 30.794 cattolici ci sono anche 2.290 ortodossi e 5.786 musulmani.

Per non parlare dei mediatori culturali che in carcere fungono da traduttori, pochissimi. Solo 379 in tutti i penitenziari italiani, ovvero 1,73 ogni cento detenuti extracomunitari.

Certo gli accordi per lo scambio ci sono e stretti con quasi tutti i paesi del mondo, ad eccezione della Romania, Marocco e Tunisia che come abbia detto sono in cima alla classifica delle presenze nelle nostre carceri. Eppure i detenuti trasferiti, alla fine dei conti, sono davvero pochi tanto che non vengono nemmeno conteggiati nelle statistiche della giustizia italiana. E nessuno sembra voler incentivare questo accordo per svuotare e quindi rendere migliori le condizioni negli istituti penitenziari. E non scordiamoci che le violazioni dei diritti umani nelle carceri è una realtà innegabile.

Questa situazione comporta certamente disagio e il disagio genera conflitti. Sia dentro che fuori i centri di detenzione.

La situazione delle carceri italiane è una costante emergenza del paese.

Emergenza che ci è costata molte volte una serie di richiami e multe da parte dell’Unione Europea. Il tema è di sicuro molto complesso al quale si aggiungono le 73.705 persone (dati Istat 15 maggio 2015) delle persone accolte in Italia nell’ultimo periodo.

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