Cremona, piazzale delle autolinee e giardini pubblici. L''operazione spaccio’ non va in scena a orari fissi, ma segue un copione ben preciso. Uno sguardo veloce per appurare di essere al riparo da sguardi indiscreti, e poi scatta il rituale: l’uomo di mezza età che cerca nella tasca, la mano che estrae la ‘dose’ e il passaggio, quasi fulmineo, al ragazzino di turno. Un copione visto e rivisto, che con il passare dei mesi si ripete e diventa oggetto di controlli capillari. La città al setaccio per sventare e arrestare gli spacciatori.
E a fare alzare il livello di guardia, a Cremona, sono proprio i dati, allarmanti, degli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine. Quattordici dall’inizio del 2017, a carico di due soli cittadini italiani e, per il resto, di migranti ospiti dei diversi centri d’accoglienza della città. Il primo arresto il 12 gennaio, il secondo il 20 marzo. Entrambi migranti. Entrambi nigeriani, di 27 anni. Quella volta, il 20 marzo, la ‘cliente’ del nigeriano era una ragazzina di 16 anni residente in città. I militari dell’Arma lo hanno colto sul fatto, mentre consegnava la dose di hascisc alla giovane. A quel punto lui ha tentato la fuga in bicicletta ma è stato troppo tardi: arrestato. Copione identico il 2 aprile, in arresto un maliano di 27 anni rifugiato in città. Due panetti di hascisc nelle mutande. In tasca, i contanti che per l’Arma sono i proventi dell’attività di spaccio di stupefacenti. Stessa storia l’8 maggio, questa volta di fronte a una scuola media. Lì a finire in manette è stato un richiedente asilo di 24 anni, la cui richiesta di asilo era già stata respinta. E a distanza di due giorni, un nuovo arresto di fronte alla stessa scuola: un 27enne del Gambia sorpreso a vendere ‘fumo’ a un ragazzino, con sei grammi nei pantaloni, pronti per essere ‘smerciati’ ad altri giovanissimi. Situazioni identiche il 17 maggio e a più riprese anche nel mese di luglio. L’8 il maxi sequestro: mezzo etto di hascisc. In arresto, quella volta, un profugo 21enne del Gambia e un 26enne pakistano. Idem il 10 luglio. E pochi giorni fa l’ennesimo caso di spaccio per un 26enne del Gambia ospite in città.
Il tredicesimo migrante arrestato dall’inizio del 2017. Cresce l’allerta e si muovono i primi sospetti. Qualcuno ipotizza l’esistenza di una ‘tratta’ della droga. E c’è una testimonianza. “Ogni giorno vado a Milano in treno a lavorare, e puntualmente a bordo del convoglio che da Cremona porta a Milano trovo decine di profughi che cercano di sfuggire dal controllore, perché sprovvisti di biglietto. Mi sono sempre chiesto per quale motivo ogni giorno si recano a Milano. E se là, nel capoluogo lombardo, trovassero chi fornisce loro gli stupefacenti da vendere a Cremona?”. Un sospetto, che però è condiviso da molti altri pendolari. E c'è chi ipotizza: “Se qualcuno li obbligasse a spacciare in cambio di denaro?”. Il giorno prima di un arresto per spaccio di stupefacenti, il 19 marzo, un nigeriano era stato sorpreso a bordo di un treno locale senza biglietto. In quel frangente si era scagliato contro un agente in borghese, che è poi finito al pronto soccorso.
E mentre si cerca di ricostruire le dinamiche che hanno fatto impennare i dati dello spaccio a Cremona, intere zone della città diventano oasi degli stupefacenti.
Anche a pochi passi dalle scuole, e in orari in cui transitano molti ragazzi e bambini. “Basti pensare ad alcuni parchi e alle stazioni, dove decine di immigrati hanno il ‘monopolio’ dello spaccio”, racconta un cittadino. Livello di guardia alto, mentre si cerca di fare chiarezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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