Dopo la Seconda guerra mondiale la forza ideale che unificava l'Occidente dagli Usa all'Europa è stata la Guerra fredda. Essa mostrava un ideale e additava un nemico. Con la fine dell'Urss tutto questo è crollato. Gli Stati Uniti hanno tenuto in piedi l'Alleanza atlantica antirussa (la Nato), ma l'hanno usata come esercito americano per combattere per i propri interessi in Medio Oriente.
L'Europa aveva perso il suo scopo. Ubbidiva ciecamente agli americani senza più credere né in loro né in se stessa. Politicamente era tenuta insieme dalla burocrazia di Bruxelles, ma era una burocrazia priva di anima. Culturalmente, intanto, era in disfacimento. Ciascuno trasformava in diritti i propri impulsi e ne chiedeva la protezione legale. Gruppi di pressione sostenevano la legalizzazione della omosessualità, della pedofilia, della prostituzione infantile, della droga, della manipolazione genetica, della poligamia, della sharia islamica e, davanti alle critiche, si facevano scudo della legge dichiarandosi una minoranza perseguitata.
In tal modo, stava avvenendo una sistematica distruzione dei valori tradizionali europei a cui i sociologi hanno dato il nome di «postmoderno», perché avevano identificato la modernità con il marxismo. In realtà si doveva parlare, come voleva Papa Wojtyla di relativismo culturale perché l'unica credenza vera, indiscutibile, è che non ci sono verità, che tutte le religioni, tutte le culture, tutte le morali, tutte le politiche sono uguali, anche l'islamismo e persino il jihadismo. Non c'era più nessuna forza culturale che si opponesse all'islam.
Ma poi sono iniziate le grandi migrazioni, gli attentati, nei dibattiti ci si è reso conto che gli islamisti odiavano e volevano distruggere il nostro modo di vivere europeo. Finché, dopo l'attentato a Charlie Hebdo e al Bataclan, si è ribellato il popolo europeo e la coscienza europea si è scagliata contro la barbarie.
È avvenuta la rivalutazione della nostra civiltà, dei nostri valori, del nostro modo di vita. Fino al momento in cui, davanti all'inerzia e alla ottusità americana, sarà Angela Merkel a sollevare la bandiera europeista dicendo: «Non abbiamo più amici, dobbiamo fare da soli».
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