Matteo Bassetti non ha mai voluto etichette politiche e tutt'ora non gradisce di essere accostato alle correnti. Il direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, in un'intervista rilasciata al Corriere della sera, ha commentato il cambio di atteggiamento nei suoi confronti da parte di chi, fino a poche settimane fa, lo considerava un punto di riferimento. Ma la scienza non è politica e il medico, questo, ci tiene a ribadirlo.
"Sono diventato una specie di idolo della destra perché ho sempre ritenuto sbagliato il terrorismo mediatico sul Covid e i bollettini che, almeno in certi momenti della pandemia l’anno scorso, ci informavano, ossessivamente, ogni giorno, della situazione di morti e ricoverati. Questo mio modo di fare comunicazione è piaciuto a una certa area politica", ha detto Matteo Bassetto in riferimento alla prima fase della pandemia, ma ora è tutto diverso.
La posizione provax del primario ha sparigliato le carte ma a lui non sembra interessare: "Se Bassetti non piace più non è un mio problema. Io porto avanti le ragioni della scienza. Io sogno il mio reparto vuoto da malati di Covid e vorrei tornare a occuparmi di altre malattie infettive, che pure ci sono. La scienza ci dice che la soluzione, per arginare la pandemia, sta nei vaccini".
Fin dall'inizio, Matteo Bassetti non ha mostrato la minima esitazione davanti al vaccino contro il Covid e tutt'oggi difende la sua posizione e critica i politici che alimentano i dubbi nella popolazione: "È inaccettabile che un politico si metta contro di loro: è un atto gravissimo contro lo Stato. Voglio vedere questi politici, che fanno le cicale d’estate, cosa risponderanno in autunno quando ci sarà la ripresa di tante attività e soprattutto delle scuole. E le probabilità di contagio aumenteranno".
Il primario ha ribadito, come altri suoi colleghi, che non ci sarà immunità di gregge con la variante Delta ed è necessario trovare una strada per la convivenza, sapendo che l'unico supporto valido per la nuova fase è il vaccino. Per questo motivo Bassetti è favorevole al Green pass come arma persuasiva e all'obbligo nel caso non dovesse bastare: "Se non si faranno convincere dalla possibilità di andare a mangiare una pizza o allo stadio grazie al Green pass, dovrebbero essere obbligati alla vaccinazione".
Anche perché, come ha spiegato il primario, il vaccino non è solo uno scudo per la propria salute ma anche uno
strumento per non gravare sulle casse pubbliche, perché "ogni malato di Covid costa moltissimo alla sanità". Un obbligo che andrebbe già esteso ai docenti per scongiurare un altro anno in dad.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.