Il segreto Napolitano-Ratzinger, "green pass è Urss" e Conte: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: gli affondi tv della Gruber, Agamben sul green pass e il libro di Ilda la Rossa

Il segreto Napolitano-Ratzinger, "green pass è Urss" e Conte: quindi, oggi...

- sempre per la serie “evviva il giornalismo”, Lilli Gruber in diretta definisce Michetti uno di “destra destra”, un po “neofascista”. E lo fa a due settimane dal ballottaggio a Roma. Vi pare normale? Anche perché il candidato sindaco non era presente. E quella non era una domanda, ma una affermazione. Ci sta la querela annunciata dal diretto interessato

- nuova intervista senza un vero perché a Goffredo Bettini, l’uomo che aveva immaginato il Conte III e poi è rimasto con un pugno di mosche in mano. Stavolta si dice sicuro che la Lega staccherà la spina al governo e a quel punto l’unica alternativa per il Pd sarà mandare Draghi al Quirinale. Vedremo se stavolta c’azzecca

- il ricordo di Ilda Bocassini sul suo amore per Falcone è una roba quasi imbarazzante. È opportuno raccontare la relazione avuta con un uomo (sposato) la cui moglie è morta insieme a lui in un attentato, e che dunque ora non può rispondere? Nessuno si è posto il problema, presi come erano nella celebrazione di un magistrato che manco fosse la Madonna pellegrina

- i penalisti mettono all’indice l’inchiesta “giornalistica” di Fanpage. L’operazione, dicono, “é piuttosto il frutto di una vera e propria attività investigativa, sottratta a qualunque forma di controllo dell'Autorità Giudiziaria". L’osservatorio dell’Unione della Camere civili lancia in sostanza un allarme per il crocevia “pericoloso” in cui ci troviamo, una situazione in cui "le persone sono offerte in pasto all'opinione pubblica sulla base di informazioni raccolte nel corso di una vera e propria 'indagine privata’, che addirittura precede e ‘genera’ la vicenda procedimentale propriamente intesa”. Vi sta bene? Boh. Sappiate però che questo tipo di indagini “non conosce termini” (può durare 3 anni, finché il malcapitato non cade in fallo), non ha “autorizzazioni da chiedere, contraddittori da rispettare”, si avvale dei mezzi più invasivi della privacy, di intercettazioni ambientali, telecamere nascoste e agenti provocatori, i cui risultati vengono divulgati senza alcun controllo”. Insomma: “una nuova pericolosa frontiera del processo mediatico”. Che anziché svelare i fatti realmente accaduti, o cercare di capire come vanno le cose, “stimola comportamenti penalmente rilevanti”. Non so se sia una lettura giusta o sbagliata, ma è sicuramente interessante

- nel M5s cresce la fronda anti accordo col Pd. Matteo Lepore, vincitore a Bologna, fa notare un dettaglio mica indifferente: che nell’eventuale alleanza M5S-dem, il “baricentro” adesso è il partito di Letta. Conte può solo fare da comprimario. E dunque si sognerà di tornare a Palazzo Chigi. Al massimo potrà aspirare a un ministero

- il ministro Franco dà il contentino ai 5 Stelle dicendo che il cashback è stato cosa buona e giusta, però difficilmente verrà reso “strutturale”. Tradotto: dopo averlo sospeso, gli scaveranno la fossa. Con tanti saluti alla misura voluta da Giuseppi

- bellissima intervista del Foglio a Testart, l’uomo che per primo ha “realizzato” una bambina in provetta. Dopo averlo fatto, capì i pericoli di questa scoperta. Ne rimase atterrito. E oggi dice: “Ho capito che avrebbe autorizzato controlli o manipolazioni al fine di perfezionare la nascita” dei bambini. Il fatto che secondo gli studi questa sarà l’ultima generazione di bambini con sindrome di Down deve atterrire. Soprattutto perché si tratta di un obiettivo raggiunto a suon di aborti e manipolazioni genetiche

- che Prodi abbia iniziato la sua vera campagna elettorale per il Colle lo si capisce dal fatto che, dopo essere praticamente scomparso da tv e giornali, ora fa il giro delle sette chiese un giorno sì e l’altro pure. Ciliegina sulla torta, domani sera andrà pure a Propaganda Live, dove c’entra come la Nutella splalmata sulla mortadella

- l’incredibile rivelazione sulle dimissioni di Papa Ratzinger: tra le poche persone che sapevano della decisione di Benedetto XVI c’era… Giorgio Napolitano. Che per 6 giorni ha mantenuto un segreto inimmaginabile

- durissimo attacco di Giorgio Agamben contro il green pass al Senato. Tre punti del suo affondo faranno rumore. Primo: per il filosofo, non certo tacciabile di sovranismo, il green pass pone i cittadini in “una condizione peggiore che in Unione Sovietica”. Secondo: in Italia i Non Vaccinati subiscono restrizioni che sono “identiche a quelle subite dai non ariani” durante il fascismo. E terzo: non è il green pass a servire per spingere alla vaccinazione, ma il vaccino a costringere il cittadino ad avere il green pass, cioè uno strumento per “tracciare gli individui”. Giusto o sbagliato che sia il ragionamento, merita Agamben è persona colta e merita di essere ascoltato

- Giuseppe Conte, quello delle chiusure, delle

dirette fb e dei “congiunti”, ora che è leader del M5S dice che il limite al 35% di capienza per le discoteche è una boiata. Perché allora “è meglio tenerle chiuse”. In pratica fa il Salvini di turno, solo ancor meno credibile

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