Un incontro sui campi rom, due nomadi invitati a parlare e un blitz di Forza Nuova. Sono questi gli estremi della vicenda emersa a Varcaturo, nel Giulianese in provincia di Napol. Ad un incontro pubblico organizzato da "Sipes" (associazione artistico culturale "Stare insieme per emozionarsi sempre") erano invitati sabrina Severovic e suo padre Nurja oltre all'assessore Carla Rimoli e al consigliere Di Girolamo. Durante la serata, però, si è presentato anche Salvatore Pacella, responsabile di Forza Nuova in Campania. E l'incontro è finito a spintonate.
"Dici di sentirti italiana e quindi, dimmi, conosci l'inno nazionale?". "Sì". "Ah sì? E allora cantalo". Sarebbe stato questo il dialogo tra l'eponente di destra e la ragazza nomade, nata in Italia, secondo quanto racconta l'Huffington Post che ha intervistato la responsabile dell'incontro. "Negli ultimi due anni e mezzo ne abbiamo organizzati tanti su questioni come lo ius soli, l'immigrazione, i diritti dei gay - dice Antonella Fabbricatore - ma non era mai successo tutto questo".
La richiesta dell'esponente di Forza Nuova alla rom di cantare l'inno italiano ha provocato un putiferio. Sabrina e il padre sarebbero usciti dalla sala. "Da mediatrice - ha scritto l'organizzatrice su Facebook - per cercare di interrompere quel crescendo di rabbia, mi sono trovata a subire uno spintone in mezzo a una lite tra il provocatore e un ospite presente. E così sono caduta e mi sono fatta male". E ancora: "Mentre grande civiltà hanno dimostrato Nurja e Sabrina andando via, senza reagire alle violente offese verbali di chi era venuto per disturbare la tranquillità dell'incontro. E' stata un'occasione persa. E vi ringrazio per i messaggi di solidarietà, ma è stato un puro caso che sia caduta io. (...) Ci ho rimesso anche una parte dell'attrezzatura audio, che si è rotta". Il post è un'accusa durissima a Forza Nuova: "Ho letto la paura negli occhi della gente ...Ho visto persone che sono scappate preoccupate ... e probabilmente non ritorneranno mai più ad un Salotto Sociale. Probabilmente non parleranno e vorranno affrontare mai più temi importanti e di allarme sociale. Io pure mi sono spaventata, mi sento ancora frastornata e delusa e scoraggiata ...Si, oggi quei 5 ragazzi sono venuti a compiere un omicidio: quello della libertà di riunirsi e di parlare liberamente".
Diversa la ricostruzione del partito di destra. "Hanno provato a zittirci - ha detto Pacella - abbiamo portato la nostra tesi esprimendo il nostro sdegno e disgusto all'assemblea pro-Rom". Insomma: non sarebbe stato il raid tanto sventolato dagli organizzatori (che hanno denunciato il fatto ai carabinieri). "Stavo chiedendo alla rappresentante della comunità rom, che diceva di sentirsi italiana, se conoscesse l'inno nazionale", ha aggiunto Pacella come riporta l'Huffington. E ancora: "Questa ragazza non è italiana, perché non può essere italiana, per il semplice fatto che non sa parlare italiano, non conosce l'inno d'Italia e di italiano non ha nulla".
L'obiettivo doveva
essere quello di parlare del "disagio sociale" generato dal campo rom, ma la serata non è andata come sperato. In sala, prima della lite, era presente anche l'onorevole Michela Rostan (Liberi e Uguali).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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