Selfie in sala operatoria: la rabbia dei pazienti

I selfie sbarcano pure in ospedale. Sanguinanti, sorridenti, con le mascherine colorate e intenti a operare i poveri pazienti sedati e ignari di tutto

Selfie in sala operatoria: la rabbia dei pazienti

I selfie sbarcano pure in ospedale. Sanguinanti, sorridenti, con le mascherine colorate e intenti a operare i poveri pazienti sedati e ignari di tutto. Scatti privati e abbastanza forti che poi finiscono sulla rete, postati da incoscienti dottori in cerca di "diverimento social". Fotografie che diventano pubbliche, anche se pubbliche non sarebbero mai dovute diventare.

L'ultimo caso riguarda uno dei più grandi ospedali di Napoli, dove una équipe medica tutta al femminile ha pensato bene di pubblicare una foto mentre era in corso l’intervento mostrando l’incisione sull'addome insanguinato di un paziente. Il tutto per mostrare sui social le mascherine e le cuffiette sterili con i cuoricini. Il triste esibizionismo si ripete a Salerno dove sempre altre due dottoresse hanno postato una foto con un paziente intubato, per giunta parzialmente riconoscibile.

E ancora, in provincia di Avellino invece sono i colleghi maschi a scatenarsi pubblicando scatti dalla sala operatoria con tanto di tuta anti contaminazione. Immagini in cui in primo piano si vedono i medici che fanno "ok" col pollice all'insù e, sullo sfondo, la gamba di un paziente sotto anestesia.

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