Sempre più pesci tropicali nei mari italiani

Il vice presidente dell'ente fauna marina mediterranea: "molte specie arrivano con l'apertura del canale di Suez, altri vengono trasportati con le acque di zavorra delle navi"

Sempre più pesci tropicali nei mari italiani

Dai colori sgargianti e dalle forme più svariate arrivano dalle zone più calde della Terra e, ormai, abitano il Mediterraneo, pesci mai visti prima.

Sono i pesci tropicali che ora popolano le acque italiane. Affascinano ma fanno, anche, paura.

Sono diventati oggetto di studio da parte di un gruppo di ricercatori.

A darne notizia è Biagio Valerio sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno". A monitorarli sono i ricercatori dell'EFMM (l'ente fauna marina mediterranea).

"Ci sono specie aliene e specie rare che ci sono sempre state nel Mar Mediterraneo" ha dichiarato a IlGiornale.it Francesco Tiralongo, ittiologo, vice presidente EFMM (ente fauna marina mediterranea), responsabile scientifico nazionale del progetto "Alien Fish" e collaboratore alla ricerca presso l’Università degli Studi di Catania.

"Per aliena si intende una specie non indigena (nuova per il Mediterraneo)". Ma come arrivano nei nostri mari?

"Non sempre i pesci tropicali vengono trasportati con le acque di zavorra delle navi. Spesso arrivano nel Mediterraneo con l'apertura del canale di Suez". Sono, infatti, chiamati pesci di specie "lessepsiana" (da Ferdinand de Lesseps, promotore ed esecutore del canale di Suez e di Panama, ndr) quelli che passano dal Mar Rosso al Mediterraneo spontaneamente attraverso, l'apertura del canale. Questi pesci arrivano fino alle coste italiane in maniera migratoria, risalendo dal Sud.

Si può parlare di vera e propria invasione nel mare che bagna le coste italiane. Nel caso del pesce flauto, specie lessepsiana, e del granchio reale blu, un "invertebrato non indigeno di origine atlantica è arrivato nelle nostre acque tramite le acque di zavorra. - ha sottolineato l'ittiologo, continuando - È molto comune in diverse aree italiane prediligendo le acque costiere lagunari. In alcuni mercati ittici, ad esempio quello di Catania, è commercializzato e le sue carni sono molto buone".

C'è da dire che il granchio reale blu in Italia è presente in Puglia, in Campania ed in Sicilia ma il pesce flauto e il granchio reale blu non sono gli unici pesci tropicali ad abitare il Mediterraneo. Altre specie sono state avvistate lungo le coste italiane: il pesce nastro, specie ittica rara ma non aliena e il pesce falce (anche questo raro, ma non alieno) dalla forma particolare come si vede nel video.

È stato avvistato anche il carango dentice (lo pseudocaranx dentex), anche questo specie ittica rara, ma non aliena il cui incremento della sua presenza in acque italiane sembra legato all’innalzamento della temperatura del mare.

Non manca la presenza di pesci pericolosi per l'uomo come ad esempio il pesce palla maculato. I primi avvistamenti di quest'ultima specie, sono avvenuti in Sicilia tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. Oggi il pesce palla maculato è segnalato in diverse aree italiane. Si tratta di una specie velenosa, in quanto le sue carni sono tossiche e potenzialmente letali se consumate, per la presenza della tetrodotossina.

In natura esistono anche i pesci veleniferi la cui puntura può essere fatale come il pesce scorpione, avvistato solo una volta nella Sicilia sud orientale nel settembre 2016: un dato non allarmante per ora.

In Grecia e a Cipro il pesce scorpione è diventato comune e potrebbe diventarlo anche in Italia nei prossimi anni.

Gli esperti dell'EFMM hanno varato, nel 2012, un progetto denominato "Alien Fish Project" invitando, chiunque avvisti un pesce mai visto prima, a fotografarlo e, se catturato, a conservarlo a scopi di ricerca. Il principale obiettivo di AlienFish è lo studio delle specie ittiche rare e la segnalazione di specie ittiche aliene (oltre al monitoraggio delle specie già stabilite) nelle acque italiane, anche tramite la cosiddetta “scienza del cittadino”, con la collaborazione di pescatori, amatori, subacquei e di tutti coloro che hanno a che fare con il mare.

L'appello degli studiosi, presente sul sito dell'ente, è alquanto insolito: "Hai osservato o catturato un pesce "strano", che non avevi mai visto o che conosci e sai trattarsi di una specie "aliena" o rara? Partecipa al nostro progetto di ricerca “Alien Fish” e inviaci le tue segnalazioni con foto.

Se puoi, dopo averlo fotografato, conserva l'esemplare congelandolo, o mettendolo sotto alcol, e noi verremo a ritirarlo".

Con un servizio a domicilio, l'ittiologo Francesco Tiralongo ed i suoi collaboratori scientifici fanno così ricerca, studiando i mari e suoi cambiamenti.

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