È finito l'incubo di una donna italiana, costretta da anni a subire le angherie e le violenze commesse nei suoi confronti dal marito, uno straniero di nazionalità senegalese. Ascoltata dagli inquirenti in seguito all'ultimo episodio di aggressione, la vittima, una 42enne, ha raccontato che i maltrattamenti andavano avanti da almeno 3 anni ed erano proseguiti anche dopo la separazione dal coniuge.
Ad occuparsi del fermo gli agenti della questura di Torino, che durante la mattinata dello scorso lunedì 2 dicembre sono intervenuti in seguito alla richiesta d'aiuto della donna.
Al telefono con gli operatori, quest'ultima aveva spiegato che il suo ex marito, completamente ubriaco, era riuscito a buttare giù la porta dell'appartamento e ad entrare all'interno dell'abitazione. Gettata contro un muto, spintonata e minacciata di morte, la donna era stata in grado comunque di fuggire da casa, ed aveva immediatamente inoltrato una richiesta di intervento alle forze dell'ordine.
Accorsi sul luogo segnalato, in zona Campidoglio, gli agenti hanno trovato la vittima all'interno della propria abitazione, nella quale aveva appena fatto ritorno. Nessuna traccia dello straniero: gli uomini in divisa si sono subito occupati di raccogliere la testimonianza della 42enne, ancora sconvolta e terrorizzata, che ha deciso di sporgere formale denuncia.
Stando a quanto da lei riferito, le violenze nei suoi confronti andavano avanti da anni, almeno dal 2016. Vessata e minacciata dal marito-padrone, l'italiana si era infine convinta a troncare la relazione, ma lo straniero non aveva mai accettato la fine del loro rapporto. Ciò nonostante, le angherie e le intimidazioni nei suoi confronti erano comunque proseguite, sino ad arrivare alla notte fra domenica e lunedì scorsi, quando il senegalese ha bussato alla porta della sua abitazione.
L'uomo, in evidente stato di alterazione psico-fisica dovuto all'abuso di alcol, le aveva chiesto di farlo entrare, ricevendo tuttavia una risposta negativa. Il rifiuto aveva pertanto scatenato la sua violenta reazione.
Dopo aver sfondato la porta a calci e pugni, l'africano era riuscito ad entrare e ad aggredirla.
Raccolte prove a sufficienza, gli agenti della questura hanno dato immediato avvio alle ricerche del responsabile. Il soggetto, un 33enne originario del Senegal, è stato quindi rintracciato ed arrestato con l'accusa di atti persecutori. Durante i controlli eseguiti in centrale, è inoltre emerso che il violento straniero aveva già ricevuto in passato un divieto di avvicinamento alla ex compagna.
Un provvedimento a cui non aveva tuttavia mai ottemperato.Non solo. Gli agenti hanno anche scoperto che durante un'accesa discussione, avvenuta alcuni anni prima, il senegalese era addirittura arrivato ad aggredire anche la madre della donna.
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