"Mi sento lacerare il cuore, sono preoccupata". Parlava così a un'amica la madre di Giuseppe Frittitta, il palermitano arrestato questa mattina all'alba, con l'accusa di terrorismo.
L'uomo, che aveva deciso di prendere il nome islamico Yusuf, era cambiato molto dopo la sua conversione. E la madre, non sapendo di essere intercettata, si era confidata al telefono con un amica: "Mio figlio lo devo tenere buono", cioè calmo, perché la donna aveva paura."Mi può pure scappare di casa, ma dove se ne va? Con chi si accompagnerebbe?": una madre preoccupata delle compagnie del figlio, che questa volta erano quelle legate al terrorismo islamico.
La donna racconta di essere dovuta trasferirsi per un mese a casa della suocera, a causa dei diverbi familiari, nati dopo la conversione del figlio: "Io non posso dire certe cose perché per lui è sbagliato, quando io sento dire che il signore Gesù è un profeta io mi sento lacerare il cuore". La soluzione? "Gli ho detto che di religione in questa casa non se ne deve parlare più, perché appena si parla di religione alziamo i mobili...liti…scappare da casa...".
Questa conversazione, per gli inquirenti che indagavano sul palermitano, confermerebbe"il percorso di adesione all'ideologia jihadista intrapreso" da Frittitta.
Il processo sarebbe stato graduale, prima affrontato attraverso lo studio e l'approfondimento del tema del martirio, poi con la frequentazione di soggetti radicalizzati, e infine con lo svolgimento di un'attività di addestramento, per preparare "agognato viaggio verso i territori dello Stato Islamico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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