Di sicuro si ricorderà questa avventura "amorosa" il 42 enne di Resana, paese del trevigiano, che domenica sera si è appartato con una prostituta, una ragazza romena di 24 anni, nel parcheggio del cimitero maggiore di Padova. Un luogo non proprio indicato per fare sesso e dare sfogo alla "passione", accanto a tombe e ricordi dei defunti.
I due sono stati sorpresi dai carabinieri, che li hanno trovati senza vestiti all'interno dell'auto, in atteggiamenti che non davano spazio a interpretazioni. La serata è finita con una multa di 20 mila euro che i due, cliente e prostituta, dovranno spartirsi. Diecimila a testa. La sanzione pecunaria deriva dalla depenalizzazione del reato di "atti osceni in luogo pubblico", depenalizzazione avvenuta nel 2016 a opera del buon Governo Renzi, con il decreto legislativo del 15 gennaio, che consente di evitare il passaggio davanti a un giudice.
Fino a poco tempo fa l'articolo 527 del codice penale considerava reato gli "atti osceni in luogo pubblico" e tale condotta era punita con la reclusione da tre mesi a tre anni. Ora dopo la depenalizzazione, la norma è stata riscritta e gli atti osceni sono puniti con sanzioni amministrative, eccezione fatta per alcune ipotesi gravi tali per cui si mantiene la pena della reclusione.
Oggi il testo dell'articolo 527 stabilisce che: "chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000". Insomma al quarantaduenne di Resana gli è pure andata bene.
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