Sfottò su Facebook: "Colpa di Nogarin se la torre di Pisa pende"

Su Facebook un campionario di fotomontaggi spiritosi in cui si vede l’immagine del sindaco Cinquestelle, in questi giorni impegnato con la sua Giunta nella difficile questione dei rifiuti, accostata alle più improbabili situazioni delle quali viene "incolpato". La "colpa" di ogni cosa che non va è di Nogarin

Sfottò su Facebook: "Colpa di Nogarin se la torre di Pisa pende"

A Livorno da giorni divampa la polemica, con la città invasa dai sacchi di spazzatura, il Pd che incalza la giunta e il sindaco M5S Filippo Nogarin che si difende puntando il dito sulla vecchia amministrazione, rea di aver causato un buco da 42 milioni di euro nella società municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti. Il braccio di ferro ora si sposta su Facebook, dove viene combattuta una battaglia a colpa di sfottò. Sul social network è comparsa una pagina, chiamata "Colpa di Nogarin", che in poco tempo ha già raccolto quasi un migliaio di "mi piace" e molte condivisioni.

La pagina racchiude un campionario di fotomontaggi ironici in cui si vede il sindaco Nogarin accostato alle più improbabili situazioni delle quali viene "incolpato". In una delle immagini si vede, ad esempio, il sindaco che regge la Torre di Pisa e la scritta: "La Torre di Pisa pende? Colpa di Nogarin!". In un'altra si fa cenno al vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, di origini pisane: "Il vescovo è pisano! Colpa di Nogarin!".

In un altro fotomontaggio, invece, si fa riferimento proprio alla vicenda Aamps: foto di Nogarin tra la spazzatura, con la scritta "Buco di 42 milioni di euro all’Aamps... Colpa di Nogarin!".

Nelle informazioni sulla creazione della pagina si legge solo una scarna spiegazione: "Tutte le colpe di Filippo Nogarin sindaco di Livorno".

Potrebbe essere un modo sottile con il quale i simpatizzanti del primo cittadino di Livorno provano a difenderlo, buttandola sul ridere e addebitandogli, per scherzo, le colpe di ogni cosa che non va. L'autoironia per smorzare le polemiche e respingere al mittende ogni addebito. Funzionerà? Staremo a vederlo. I livornesi, intanto, si augurano di avere al più presto una città pulita.

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