"Vendute su una app": Gogna social per centinaia di donne

In India centinaia di donne, soprattutto giornaliste attive sui social, sono finite "in vendita" sull'app Bulli Bai

"Vendute su una app": Gogna social per centinaia di donne

In India è esploso un forte sdegno dopo la scoperta di una app su cui erano state "messe in vendita" centinaia di donne musulmane. Questo mercato informatico di donne è stato portato alla luce sabato scorso sull'applicazione Bulli Bai. Il programma aveva un nome esplicitamente misogino, in quanto significa, nel dialetto dell'India meridionale, "cameriera per peni".

Sull'applicazione incriminata, centinaia di donne musulmane di varie età, soprattutto giornaliste molto attive su Twitter e su altri social, sono state pesantemente messe alla berlina, con loro foto e dettagli personali dati in pasto al popolo del web. Le immagini delle vittime, ricavate illegittimamente dai profili social delle stesse, venivano infatti caricate sulle "vetrine" digitali di Bulli Bai e presentate come vere e proprie schede espositive di mercanzia in vendita, con tanto di prezzo-base d'asta. Questa trovata palesemente denigratoria ha alla fine scatenato la protesta di sempre più utenti, fino a spingere le autorità nazionali a intervenire.

Il ministro federale per le Tecnologie dell'Informazione, Ashwini Vaishnaw, ha infatti bloccato la piattaforma GitHub, che gestiva Bulli Bai, e ha fatto sapere di avere avviato un'inchiesta per prendere poi provvedimenti contro la prima. Questo giovedì è stato poi arrestato dalla polizia anti-cybercrimini il presunto ideatore di Bulli Bai, ossia uno studente 20enne di nome Niraj Bishnoi. Il suo fermo segue quello di tre uomini avvenuto poco prima a Mumbai e quello di un altro studente a Bangalore.

Non è la prima volta che, nel subcontinente, compare un'applicazione che mette all'asta le donne islamiche.

Già a luglio, una app e un sito web chiamati Sulli Deals avevano appunto creato, sempre con l'intento di denigrare le donne musulmane, i profili di oltre 80 malcapitate, per poi diffonderli in rete accompagnati dalla dicitura "offerte del giorno".

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