Si fingevano ricchi turisti per rubare: sgominata banda di stranieri

Ad essere prese di mira prestigiose boutique della Capitale, ma non solo. Gli inquirenti stimano un bottino complessivo di almeno 50mila euro

Si fingevano ricchi turisti per rubare: sgominata banda di stranieri

Si fingevano ricchi turisti cinesi per entrare all'interno di boutiques prestigiose ed impossessarsi di borsette del valore di migliaia di euro, da spedire successivamente a Ulan Bator, capitale della Mongolia. I membri della banda, alcuni dei quali risultano ancora irreperibili, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e di ricettazione.

Il gruppo di criminali mongoli era coordinato dalla 52enne Irima Dolood, fermata nei giorni scorsi a Milano. Il modus operandi era sempre lo stesso: la donna ed i suoi complici, almeno due o tre connazionali, si fingevano facoltosi turisti cinesi per non destare alcun sospetto tra i dipendenti delle boutiques prese di mira. Una volta dentro, nel momento in cui veniva a crearsi un minimo di confusione, i malviventi entravano rapidamente in azione: tramite un uncino artigianale realizzato ad hoc, erano in grado di staccare dalle borsette le placche antitaccheggio e di occultare la refurtiva all'interno di buste foderate di fogli di alluminio, un modo per aggirare i sistemi di sorveglianza della merce. Per portare a termine il colpo erano sufficienti appena cinque secondi, come gli inquirenti hanno potuto accertare esaminando i filmati registrati da alcune videocamere di sorveglianza.

Sono almeno otto i colpi messi a segno dalla banda tra Roma (Versace in piazza di Spagna, Gucci in via Condotti), Firenze (Louis Vuitton in piazza degli Strozzi) e Milano (da Conbipel e in un grosso store di cosmetici in zona Monforte). Gli investigatori stimano, tuttavia, decine di furti, con un bottino complessivo pari ad almeno 50mila euro. Un business in grande crescita, evidentemente, dato che Irima Dolood, suo marito e i principali complici continuavano a reclutare altri individui in Mongolia. "Venite a Roma che qui è facile rubare, sappiamo bene come neutralizzare gli antifurti", dicevano alcuni degli organizzatori al telefono, sicuri di non essere compresi anche in caso di intercettazione, come riportato da "Il Corriere".

Grazie a un interprete, invece, gli inquirenti sono riusciti a ben comprendere ciò che i criminali stavano organizzando. La Dolood, già arrestata con il marito nel novembre 2019 per il furto di un borsello Versace dal valore di 2mila euro, è stata fermata a Milano.

I complici, compreso il coniuge della donna, sono al momento irreperibili. Sono risultati determinanti i video ripresi dalle videocamere di sorveglianza installate in alcuni dei negozi presi di mira, così come l'analisi dei tabulati telefonici e le intercettazioni degli indagati.

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