Il "professore", "Helsinki" e "Tokyo" erano convinti di averla fatta franca: l'irruzione nella banca, l'effetto spavento, gli ostaggi. Il colpo era pure riuscito e i tre ladri avevano sottratto 320mila euro. Ma alla fine - colpo di scena - qualcosa è andato storto e sono stati catturati. L'episodio non appartiene all'ultima parte de La Casa di Carta ma piuttosto alla reale cronaca giudiziaria, con delle vere manette scattate ai polsi. Nei giorni scorsi, tre persone sono state arrestate dalla squadra mobile di Torino con l'accusa di aver compiuto una rapina in banca; durante il furto avevano scelto di chiamarsi con i nomi dei protagonisti della popolare serie tv di Netflix.
Proprio ispirandosi al thriller spagnolo, nella cui trama i ladri prendono di mira la Zecca di Stato, i tre malviventi avevano deciso di svaligiare le casse di una banca, la filiale della Bper di via delle Forze Armate, a Milano, quartiere Baggio. La rapina era scattata il 22 settembre, quando i ladri erano entrati in azione incappucciati. Le tute rosse e le maschere di Salvador Dalí utilizzate ne La Casa di Carta, probabilmente, sarebbero state troppo scenografiche. Il "Professore" e "Helsinki" erano entrati nell'istituto impugnando un'arma, mentre "Tokyo" li attendeva fuori, a bordo di un'auto pronta a sgommare con il bottino.
I dipendenti e i clienti presi in ostaggio per circa trenta minuti, in attesa dell'apertura temporizzata delle casse del bancomat, avevano sentito chiaramente che i rapinatori si chiamavano tra loro con quei nomi fittizi da film. Lo stratagemma però non ha impedito alle forze dell'ordine di individuarli. La squadra mobile di Torino ha arrestato i tre rapinatori, tutti torinesi e tutti pregiudicati, svelandone l'identità. Rosario Caccamese, 73 anni era il "Professore", mentre "Helsinki" era Giuseppe Marotta, 43 anni. Il Tribunale di Milano, su richiesta della Procura locale, ha chiesto per i due l'arresto in carcere. Mentre per "Tokyo", S.E. di 53 anni, sono stati chiesti i domiciliari.
Durante la perquisizione a casa di Caccamese, l'Antirapire ha scoperto che l'uomo nascondeva sotto una piastrella del pavimento 56mila euro. Sono stati poi sequestrati altri 40mila euro che la donna custodiva in una cassetta di sicurezza.
Marotta-Helsinki invece era già dentro per un'altra rapina fatta sempre a Milano, il 2 novembre in via Salvo d'Acquisto. In quella circostanza il "Professore" non c'era. Sarà un caso, ma la rapina quella volta andò male.
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