Si è spento Peppino Principe, fondatore dello Zecchino d'Oro

Pugliese di origine, era il fisarmonicista più famoso del mondo

Si è spento Peppino Principe, fondatore dello Zecchino d'Oro

Si è spento giovedì sera all'età di 91 anni, nell'ospedale di Fermo, centro delle Marche dove da qualche anno risiedeva, Peppino Principe, maestro della fisarmonica e tra i fondatori dello "Zecchino d'Oro". Ne dà notizia, in una nota, la fisarmonicista Sylvia Pagni. Peppino, come lo chiamavano, soprannominato il "Principe della fisarmonica", ha venduto milioni di dischi. Assieme a Cino Tortorella, è stato il fondatore della storica trasmissione musicale della tv dei ragazzi targata Rai: "Lo Zecchino d'Oro", collaborando alle prime due edizioni milanesi in qualità di direttore, arrangiatore e fisarmonicista.

Pugliese, nato a Monte Sant'Angelo (in provincia di Foggia) nel 1927, Principe dal 1940 ha sempre vissuto a Milano. Debutta a soli 13 anni come solista di fisarmonica classica nel celebre Caffè Pedrocchi di Padova. Nel 1946 realizza la prima serie di registrazioni di musica jazz con la casa Discografica "Parlophon Odeon". A Pavia, nel 1961, riceve l'"Oscar Mondiale della Fisarmonica", massimo riconoscimento internazionale del settore. Nel 1964, a Milano, il presentatore Tony Martucci gli consegna l'"Ambrogino d'Oro". Sempre nel 1964, è al Teatro Ariston di Sanremo come direttore e fisarmonicista del Festival insieme a Mike Bongiorno e Domenico Modugno, vincitore con la canzone "Dio come ti amo".

Dal 1972 è protagonista, prima alla radio e poi alla televisione, dello spettacolo musicale "La Fisarmonica", diretto da Gorni Kramer. È noto in tutto il mondo anche come autore di musiche originali per fisarmonica: famose sono "El Bandito", "Concerto n° 1 in La", le trascrizioni del "Carnevale di Venezia" e del "Volo del Calabrone2 con le quali, assieme a quelle dii altri notissimi brani, ha venduto 20 milioni di dischi in tutto il mondo.

Peppino Principe, con la sua inseparabile fisarmonica "Excelsior", si è esibito nei più grandi teatri del mondo: dal Conservatorio di Mosca, alla Carnegie Hall di New York, al Festival Hall di Londra, alla Sala Lisinsky di Zagabria, al Gass Hall di Tokio, al Colon di Buenos Aires, al Teatro dell'Opera del Cairo, alla Sala Pleyel di Parigi, e nei più importanti teatri italiani, tra i quali il Teatro alla Scala di Milano.

Insieme a lui va via un pezzo di televisione e una precisa idea di intrattenimento musicale per i più giovani ormai lontano ricordo di anni lontani e irripetibili.

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