Le scuole potrebbero chiudere di nuovo, i bar e i ristoranti abbassare le saracinesche e le università tenere i cancelli serrati. Potrebbe succedere, se l'indice Rt salisse sopra l'1,5 per almeno tre settimane. Sarebbe questo lo scenario peggiore, disegnato nel documento del Comitato tecnico scientifico che spiega come affrontare la pandemia di nuovo coronavirus in futuro. Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, si tratterebbe di 100 pagine, che domani dovrebbero essere presentate alle Regioni.
In Italia i numeri sui contagi non sono incoraggianti. Ieri sono stati 2.257, in lieve calo rispetto ai 2.578 di domenica e i morti registrati sono stati due in meno (16 contro 18 del giorno precedente). Aumentati, invece, i ricoverati, sia nei reparti che in terapia intensiva. Numeri che iniziano preoccupare e che potrebbero essere indice di una seconda ondata. Ma, rispetto ai casi registrati a marzo e aprile, questi vengono riconosciuti e trattati presto: per questo, nonostante l'aumento dei contagi, i pazienti gravi sono contenuti. L'epidemia ora, però, ha raggiunto tutta l'Italia, Sud compreso. Infatti, a preoccupare maggiormente in questo periodo è la Campania, che ieri ha doppiato la Lombardia per numero di contagi in 24 ore. "La situazione ha assunto una gravità senza precedenti- ha spiegato il senatore di Fratelli d'Italia, Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fdi in Campania-ormai il 20% dei contagiati giornalieri sono campani".
Secondo l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, "la seconda ondata non c’è fortunatamente negli ospedali. Possiamo però parlare di nuova ondata come casi positivi". Siamo ancora nella prima fase, invece, a detta del consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, che a Buongiorno su SkyTg24 aveva detto: "La prima ondata non è mai finita. Quello che abbiamo fatto è stato appiattire la curva epidemica ma non azzerarla, quindi, quando ci sono le condizioni favorevoli, come sono state quelle dei comportamenti estivi e adesso purtroppo il freddo, la curva si riapre". La pandemia, quindi, "è sempre quella".
In questo panorama si inserirebbe il documento del Comitato tecnico scientifico, che descrive 4 scenari possibili sull'andamento dell'epidemia: rischio basso, medio, alto da meno di 3 settimane e alto per oltre 3 settimane. Per ogni scenario, il documento indicherebbe le possibili misure da prendere, dall'uso delle mascherine anche all'aperto, fino alla chiusura di scuole, università e locali. Con una bassa circolazione e piccoli focolai, con Rt inferiore a 1, sarebbero necessarie solamente le attenzioni basilari: quindi, test, mascherine, igienizzazione e distanziamento. Si tratta, in sostanza, della situazione che ha vissuto l'Italia a luglio e agosto. Il secondo scenario, invece, si inserirebbe con l'aumento dei casi, la maggior diffusione dei focolai, ma con la tenuta del sistema sanitario: in questo caso, si potrebbe priocedere per zone e applicare misure più importanti solamente con una situazione più grave. Quanto Rt inizia a salire, con una crescita sostenuta dei focali e rischio di tenuta del sistema sanitario, si potrebbe decidere per la chiusura di locali, discoteche, palestre e attività sociali. Ma a fare preoccupare maggiormente è il quarto scenario, che scatterebbe quando Rt si porta sopra l'1,5 per almento 3 settimane.
In questo caso, la situazione non sarebbe più completamente sotto controllo e potrebbe essere decisa la chiusura delle scuole e delle università, oltre che di locali, ristoranti, bar, discoteche e negozi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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