Siae-Franceschini, Fedez fa marcia indietro: "Mi sono espresso male"

Dopo la querela presentata dal ministro dei Beni culturali Franceschini, il rapper milanese batte in ritirata: "Mi sono espresso in modo improprio. In realtà..."

Siae-Franceschini, Fedez fa marcia indietro: "Mi sono espresso male"

Ora Fedez ritratta. E fa marcia indietro rispetto alle dichiarazioni di 48 ore fa con cui, nell'ambito della polemica da lui condotta contro la Siae, aveva parlato apertamente di un conflitto d'interessi esistente tra il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e la moglie Michela Di Biase. Il rapper milanese, che sull'esponente Pd aveva detto che "è palesemente colluso, colluso forse è troppo, è in conflitto d'interessi con i temi che deve affrontare tra Soundreef e Siae perché sua moglie gestisce gli immobili di Siae", ha voluto fare alcune precisazioni.

Il ministro Franceschini "mi ha querelato perché in una conferenza stampa ho parlato di conflitto di interessi, sostenendo che la moglie del ministro gestisce il patrimonio immobiliare di Siae. Ecco, mi sbagliavo. O meglio: mi sono espresso impropriamente, in fondo faccio il cantante e magari il linguaggio tecnico mi sfugge", l'apertura della nota pubblicata dal cantante che, successivamente, è entrato più nei dettagli della vicenda.

"Michela Di Biase, moglie del ministro Franceschini e capogruppo del Pd al Comune di Roma, è stata assunta nel 2016 dalla Fondazione Sorgente Group. Sorgente Group è uno dei principali gruppi immobiliari italiani, che gestisce fra gli altri, l'intero patrimonio immobiliare di Siae [...] che, per inciso, ammonta a 264 milioni di euro, niente male per una no profit. Il ministro Franceschini, un tempo contrario, al monopolio Siae ha poi cambiato repentinamente idea", attacca il cantante.

In questo passaggio Fedez fa riferimento alla decisione del ministro Franceschini, che in passato era contrario, di disattendere le raccomandazioni dell'Unione europea e "permettere a Siae di mantenere il monopolio in Italia. Così oggi siamo gli unici, fra 28 paesi europei, in cui in questo ambito è rimasto il monopolio", spiega il rapper che, negli ultimi mesi, ha ingaggiato uno scontro frontale con la società che per conto dello Stato tutela e promuove le opere frutto dell'ingegno come libri, film e canzoni.

Fedez fa marcia indietro dal punto di vista della precisazione nel linguaggio, meno nella sostanza. "Alla luce di quanto sopra, sono sempre più convinto che il conflitto d'interessi ci sia. [...] Quanto alla Siae, querelare un artista che l'ha lasciata e che si oppone al suo monopolio, affermando di 'voler agire con la massima durezza consentita dall'ordinamento giuridico', è un contegno dal sapore pericolosamente persecutorio che suona a tutti gli effetti come una sgradevole ritorsione".

Infine l'entrata a gamba tesa. "Ma c'è di più: se Siae mi querela perché avrei calunniato Franceschini e sua moglie, non sarà mica che un qualche legame ci sia davvero? Spero solo - conclude a che non scelgano anche lo stesso avvocato per querelarmi".

Dunque la polemica non è chiusa.

A questo punto si attende la controreplica del ministro Franceschini e della Siae, per sapere se andranno avanti nella querela o la ritireranno in favore di una medizione "pacifica" da cercare con i legali del cantante. Uno scenario che al momento appare quantomeno improbabile.

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