Dopo che Virginia Raggi ha chiesto al governo di dichiarare lo stato di emergenza per il grave stato di siccità che ha colpito la Capitale, è scontro tra la sindaca di Roma e il presidente della Regione Lazio: i due si accusano a vicenda di essere responsabili della crisi idrica.
Niente razionamento dell'acqua a Roma: il piano paventato dall'Acea di dividere la città in due macroaree, ciascuna con uno stop di 8 ore consecutive dell'erogazione idrica, torna, per il momento, nel cassetto. Il governatore Zingaretti e il ministro Galletti hanno annunciato l'intesa per permettere all'Acea di continuare a prelevare acqua dal lago di Bracciano agonizzante in quantità progressivamente minore fino allo stop totale del primo settembre.
Scontro Raggi e Zingaretti
Ma la vicenda lascia strascichi pesanti. La sindaca sostiene che il Comune ha fatto tutto quello che poteva e ha chiamato in causa Palazzo Chigi e Regione, ribadendo l'appello affinché intervengano per sospendere la captazione dal lago ed evitare la chiusura dei rubinetti. "Ciascuno di noi ha fatto la propria parte adesso il governo e la Regione devono fare la loro, si devono assumere la loro responsabilità perché non possono tagliare l'acqua a 1,5 milioni di romani", ha affermato.
Dal canto suo, Zingaretti rispedisce l'accusa al mittente. "Virginia Raggi è anche azionista di maggioranza di Acea ed è sindaco della Città Metropolitana. Ho letto le sue dichiarazione delle ultime ore e anche in questa occasione ha confermato di essere troppo abituata a scaricare le responsabilità su altri e a non assumersi mai le proprie - ha commentato il governatore - Attenzione che con questo atteggiamento Roma rischia di morire".
"Non assumersi le proprie responsabilità spesso è la radice dei problemi, che poi altri sono chiamati a tentare di risolvere - ha ribadito Zingaretti - Noi abbiamo anche in questo caso segnalato da giorni un problema non creato da noi ma da questa assenza di responsabilità e anche con questo atto tentiamo di risolverlo tutelando il lago di Bracciano, irresponsabilmente l'amministrazione comunale ha spinto per poter sospendere totalmente l'ordinanza che vieta le captazioni, e al tempo stesso ci siamo fatti carico dell'ammissione dell'ente gestore delle risorse idriche di non poter garantire l'approvvigionamento idrico della rete ospedaliera della Capitale".
La soluzione alla siccità
Di fronte al rischio, "formalizzato ieri da Acea Ato2", che possano esserci problemi seri per l'approvvigionamento idrico degli ospedali e della rete antincendio, "abbiamo emesso una nuova ordinanza che conferma il blocco delle captazioni dal lago di Bracciano a partire dal primo settembre e introduce la possibilità di prelevare dal lago 400 litri al secondo fino al 10 agosto e 200 litri al secondo dall'11 agosto", ha reso noto oggi il governatore del Lazio nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sull'emergenza siccità a Roma.
Con questa decisione, "facendoci carico di un problema creato da altri confermiamo la nostra massima attenzione alla tutela del lago e al tempo stesso cerchiamo di coprire l'incapacità dell'ente gestore a garantire i servizi essenziali - ha spiegato Zingaretti - Acea resta il responsabile della gestione idrica della capitale ma la nostra opzione può permettere di evitare turnazioni del servizio per i cittadini per impedire seri problemi anche di natura sanitaria".
"La Regione ha intimato a Roma Capitale di eseguire azione volte al risparmio idrico e ad Acea a presentare un piano di riduzione delle perdite - ha concluso il presidente della Regione - Ripeto, si tratta di un problema creato da altri e troppo volte negato in modo irresponsabile, ma non è il tempo di fare polemiche: la soluzione indicata da noi dimostra ai romani che possono contare su un'amministrazione seria e al servizio della comunità".
Il ministero all'ambiente
"Insieme al presidente Zingaretti, che ringrazio, abbiamo scongiurato un disagio per centinaia di migliaia di cittadini, e scongiurato una figuraccia internazionale per Roma - ha ammesso il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti - Ora però Acea e il Comune devono fare quello che gli spetta: gli interventi di manutenzione delle reti e le nuove infrastrutture. Non si può più perdere tempo, Roma non si deve più trovare nella situazione in cui si è trovata in questi giorni", ha ammonito il ministro.
Il comunicato dei M5S
"Dov'era la Regione Lazio negli ultimi anni mentre la crisi idrica aumentava in tutta la Regione e non solo a Roma? Dov'era Zingaretti quando bisognava controllare, monitorare, pianificare? - ha scritto in una nota il Gruppo Consiliare M5S Regione Lazio - Lo diciamo in maniera netta e schietta: la regione Lazio e Zingaretti in primis sono artefici e responsabili di questa situazione perché non hanno legiferato fino in fondo e non hanno controllato. Troppo facile svegliarsi e chiudere i rubinetti a Roma. Troppo semplice leggere un giochino politico dietro a questa decisione che lascia senz'acqua ospedali e servizi".
"La Regione Lazio è responsabile di non aver concluso l'iter legislativo che le competeva, - prosegue la nota - quello dell'attuazione della legge 5 del 2014 e dell'approvazione della Legge 238/2015 che avrebbe dovuto ridefinire gli ambiti territoriali ottimali. Giusto per dirne una. Ora improvvisamente Zingaretti emette un atto di imperio, e sembra proprio farlo con l'auspicio di mettere nei guai l'amministrazione Raggi. Ma per i suoi giochi di potere lascia senz'acqua, in piena estate, mezza Capitale e i suoi servizi essenziali".
"La situazione del lago di Bracciano è a rischio ma certo non da oggi, si monitori quindi tutto il ciclo integrato delle acque, dai prelievi agli scarichi, anche abusivi, nel Lago. Per anni Zingaretti e il Pd hanno amministrato la Regione e Roma mettendo ai vertici di Acea chi ha solo pensato al profitto e al fatturato e adesso provocano una crisi idrica senza precedenti.
A Zingaretti che fa il tonto nascondendosi dietro a decisioni d'imperio diciamo che non ci fermeremo e se dichiara la guerra dell'acqua a Roma andremo a combatterla da lui - conclude la nota - La crisi non è una novità e neanche le reti colabrodo. Sveglia Zingaretti, che sei responsabile anche tu".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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