Dopo ottant'anni l'identità dell'uomo che la stampa italiana aveva definito "lo smemorato di Collegno" è ancora parzialmente un mistero. Ma da ieri, grazie alla prova del Dna e alla trasmissione Chi l'ha visto?, c'è sicuramente un dubbio in meno.
La storia dello smemorato iniziò a metà degli anni Venti, quando un uomo venne arrestato a Torino per avere tentato un furto al cimitero e poi internato nel Manicomio Reale di Collegno. Sosteneva di non ricordare chi fosse e la storia divenne un caso nazionale.
Due donne si fecero avanti, convinte di conoscere l'identità dello smemorato. La prima era la moglie di Giulio Canella, un professore disperso in guerra, la seconda la consorte del tipografo Bruneri. Per anni non si seppe chi fosse realmente l'uomo, che nel frattempo era andato a vivere con la Canella.
Nel 1932 la Corte d'appello di Firenze stabilì che l'uomo era in realtà Mario Bruneri, dando quindi ragione alle rivendicazioni della seconda donna. Lo smemorato e la Canella si trasferirono in Brasile.
Ieri, durante Chi l'ha visto?, un nipote di Canella, Julio, ha svelato i risultati di test del Dna eseguiti su figli legittimi del
dottor Canella, avuti prima della guerra, e su figli dello smemorato: "Non è il risultato che mi aspettavo - ha detto -, ma questa è una prova come altre, ce ne sono tante a favore e tante contro, per noi non cambia niente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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